E' sorprendente il modo in cui gli udinesi
Pathosray sono riusciti a far combinare heavy, power, melodic e prog metal senza lasciarsi troppo prendere dall'influenza di gruppi come Symphony X, Dream Theater, Fates Warning, brillando così molto di luce propria guidati da un frontman (Marco Sandroni) potente e strepitoso, rullo compressore vocale che regge il confronto con Russell Allen sia quando il gioco si fa duro (la tiratissima "The sad game", brano che non avrebbe sfigurato in "Divine wings of tragedy", dove il nostro si lancia in acuti da applauso) che nei momenti più dolci e melodici (quelli presenti in "Sorrow never dies" enfatizzati dal pianoforte che crescono d'intensità guidati dai guitar solos). Il resto della band si districa abilmente tra i potenti e fluidi riffs di Luca Luison a cui vengono associate parti di tastiera o semplici strati mai invadenti o sontuosi ma incisivi (da segnalare lo splendido intro strumentale in stile power prog all'inizio di "The sad game" ed il duetto centrale Luison-Capuzzo concluso da un gran guitar solo che ci riporta alle atmosfere potenti e veloci di inizio brano) ed il poderoso drumming di Ivan Moni Bidin a completare una sezione ritmica da far invidia a quella formata da Romeo-Pinnella-Rullo. 4 Brani dalla durata medio-lunga (il più breve è "Sorrow never dies", 5 minuti) concepiti dosando perfettamente cambi di tempo e di atmosfera senza mai forzare sulle parti strumentali, mai inserite inutilmente o solo per sfoggio di tecnica, un demo così perfetto da farmi gridare al miracolo (provare per credere: vedetevi due video live su www.myspace.com/pathosray), e adesso voglio subito qualcuno che si prenda cura di loro, questa band è un patrimonio che va ben protetto e curato in ogni aspetto.
Contatti: Web Site: www.myspace.com/pathosray
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