E bravi questi svizzerotti. Chi di voi non sapesse il significato del termine "power trio" - che uso per definire il gruppo in questione - potrà dedurlo ascoltando i pezzi di questo album, canzoni semplici ma energiche che sprizzano energia da ogni poro, registrate in modo analogico (deducoo, dal suono, e quindi in modo bello caldo ) e prodotte in modo "artigianale" senza tanti fronzoli in sede di mixaggio.
Chitarre ruspanti e zanzarose che spingono come una molla (" C'mon", "Mad") e che risentono a volte del retaggio doom/stoner del batterista che ha militato nei "Lord Of The Grave" e che presumo abbia detto la sua in sede di songwriting, ma il tutto suona fresco ed attuale dimostrando come il combo svizzero abbia saputo coniugare passato e presente.
A proposito di songwriting, è molto semplice e lineare con poche sovraincisioni, refrain orecchiabili e solos minimali ma infonde una carica inaspettata alle canzoni che decollano al primo ascolto con buone dosi di sanguigno rock'n'roll ("Let The Heads Roll", "The Blob", "Dance").
Ascolto snello per un disco scattante, arrabbiato e ironico allo stesso tempo, senza pretese ma che c'entra nel segno.
Dategli un ascolto anche perchè temo che passeranno molti anni prima di sentire un nuovo disco del gruppo di Basilea il cui debutto risale a 5 anni fa.