Copertina 6,5

Info

Demo
Anno di uscita:2006
Durata:46 min.

Tracklist

  1. BABY LAZY
  2. STRANGE SUNDAY
  3. INVISIBLE HUMAN BEING
  4. OLD MAN
  5. STARS AND DREAMS
  6. INSOMNIA
  7. HAMMERS AGAINST THE WALL
  8. SUNSET

Line up

  • Fabio Pasqualin: vocals, keyboards, sax
  • Marco Graziottin: guitar
  • Gianluca Socrate: basso
  • Davide Zanella: drums

Voto medio utenti

Un gruppo che nel primo brano del suo esordio autoprodotto piazza una “raziocinante” ispirazione di marca UFO, non può non catturare tutta la mia massima attenzione.
E’ quello che hanno “osato” fare i veneti (se non erro) Sunset con “Baby lazy”, opener del loro omonimo album e devo dire che la perizia e la misura con la quale tale influenza è stata metabolizzata mi ha abbastanza sorpreso, tenendo conto di quanto caratterizzato sia il tipico suono dei leggendari Oggetti Volanti non Identificati britannici e unica nel suo genere la voce di Phil Mogg.
Il risultato è dunque assai godibile per tutti i fans della “vecchia scuola” dell’hard rock (e personalmente ritengo che tra queste note, qualora siano ben organizzate, di obsoleto non vi sia assolutamente nulla, come viceversa sostiene qualcuno) e il plauso primario è da assegnare al cantante/tastierista (oltre che, all’occorrenza, sassofonista) Fabio Pasqualin, un musicista di pregevole sensibilità e un vocalist di probabile formazione blues dal timbro caldo e avvolgente, che ripropone la sua opera di seduzione anche nelle ballate “Stars and dreams” (eccolo il sax!) e “Hammers against the wall”, due numeri soffici e intensi, e nelle fascinose suggestioni melodiche dell’eccellente “Strange sunday”, mantenendo, a grandi linee, le medesime coordinate stilistiche del pezzo d’apertura.
Altra passione del gruppo sono le atmosfere “epiche” ed enfatiche, quelle che, infatti, vengono mescolate con l’hard melodico in “Invisible human being”, ribadite nelle agili fibre connettive della gradevole “Sunset” e si tingono di una lieve nuance caliginosa nell’arcana “Old man”, tre tracce di buona e coinvolgente fattura.
Il quadro complessivo è abbastanza attraente, anche se è innegabile che un minimo incremento nella coesione esecutiva (lacuna maggiormente evidente in “Insomnia”, il brano meno convincente dell’intero lavoro) e pure una superiore “stringatezza” compositiva in alcune situazioni, sarebbero circostanze consigliabili allo scopo di un consolidamento dell’efficacia.
Pur trattandosi di un dischetto gratificato da una buona resa sonora, è chiaro che potendo usufruire di una produzione e di un mixaggio più professionali e competenti alcuni “difettucci” sarebbero stati meno palesi, ma ritengo altresì che i Sunset abbiano tutte le qualità e le possibilità di migliorare ulteriormente la loro proposta, forti di un’importante “cultura” musicale e di un buon gusto personale, un “patrimonio” da sostenere e tale da poter garantire notevoli soddisfazioni future.

Contatti: Email: info@sunsetlive.it - Web Site: www.sunsetlive.it
Recensione a cura di Marco Aimasso

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