Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2025
Durata:52 min.
Etichetta:Malpermesita Records

Tracklist

  1. AB INITIO
  2. RESONANCES
  3. SOLITUDE
  4. THE CALM BEFORE THE STORM
  5. ALONE IN THE DARK
  6. REVERIES
  7. DELIRIUM
  8. HERE LIES…
  9. THE STORM
  10. REDEMPTION

Line up

  • A.S.A: vocals, bass,
  • Kevin Paradis: drums

Voto medio utenti

Una cosa che ho sempre trovato divertente, nel meraviglioso mondo delle case discografiche, sono i flyer di presentazione dei propri artisti: "Schizophrenic, avant-garde Black Metal project leaded by A.S.A..." è quello che leggo a proposito dei Path of Deliverance, nuovo gruppo creato, come potete leggere, da A.S.A. già membro di Alkhemia, Azziard, ed ex-The Negation...
Tante belle parole per non dire niente in pratica quando, invece, sarebbe bastato scrivere che i Path of Deliverance sono un gruppo black metal, certamente moderno, con un suono fortemente dissonante ed alcune "deviazioni" verso territori estranei al mondo dell'estremo (interessante l'uso di voci femminili in alcuni frangenti), ma, mi rendo conto, sarebbe stato meno accattivante.
Non voglio certo criticare il gruppo in questione, anche perchè il loro debut "Ten" è un buon album, tagliente, dissonante (come ricordavo prima), con inattese aperture melodiche, suonato con un'ottima tecnica strumentale, cantato con rabbia animale, influenzato, molto evidentemente, dalla scuola dei Deathspell Omega ed arricchito da inserti thrash (bellissimi i solos) che si fondono bene nel wall of sound, molto insidioso, creato dai nostri.
Con il procedere dell'ascolto, ci si rende conto, con piacere, che ogni brano è ben strutturato, multiforme, mai banale ma nemmeno troppo cervellotico, anche se, ad onor del vero, quasi mai si ha quel brivido che si dovrebbe provare (almeno io la penso così) ascoltando la musica: "Ten", sostanzialmente, è un lavoro molto ben fatto, ma asettico, freddo (nel senso meno buono del termine), sicuramente interessante, soprattutto per chi suona uno strumento, che, tuttavia, difficilmente potrà emozionare chi dal black metal cerca poesia e suggestione.
Qui, al contrario, ci si scontra, piuttosto, con la dura realtà odierna, una realtà sporca, feroce, senza anima, che massifica ogni minima diversità, piatta e, per questo, spaventosa, proprio come la musica dei Path of Deliverance: talmente priva di umanità da risultare terrificante.

A voi capire se questo genere di estremo fa per voi.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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