Copertina 7

Info

Demo
Genere:Black Metal
Anno di uscita:2007
Durata:27 min.

Tracklist

  1. TERRA DI DECADENZA
  2. RISVEGLIO
  3. SPETTRI SUL FIUME
  4. VERSO L'ALBA DI NUOVA VITA
  5. TRASCENDENZA

Line up

  • Filippo Magri: vocals
  • Tiziano Valente: guitars, vocals
  • Daniele Cerutti: guitars
  • Davide Bottoli: bass
  • Omar Maghella: drums

Voto medio utenti

La prima cosa che mi ha colpito dei bresciani Umbra Noctis è il loro voler suonare black metal senza però aderire in senso stretto ai rigidi stilemi del genere. Un problema che in quest'area è molto sentito dai gruppi emergenti, forse anche per il ricordo di quello che accadeva all'inizio degli anni novanta a chi era ritenuto responsabile di occuparsi di temi più leggeri o addirittura legati a tematiche sociali. Ma i tempi fortunatamente sono cambiati e nel frattempo il black è stato stravolto e rivisitato innumerevoli volte, riuscendo a essere in parte strappato da quell'immagine di corpse painting, croci rovesciate e profanazione di tombe. Questo preambolo è necessario per spiegare l'alone di positività e ottimismo che pervade "Luce Oltre Il Confine", storia di uno qualsiasi di noi che prende coscienza di vivere in un mondo decadente in continuo declino. Da qui la decisione di intraprendere un viaggio di purificazione verso un obiettivo sfumato e imprecisato, che attraverso una devastante battaglia lo condurrà a una meta finalmente appagante. Lo stile scelto per raccontare questa storia è un black metal dalle tinte epiche e battagliere, spesso venato di death ma capace anche di qualche incursione in territori folk. La maturità artistica del gruppo non è ancora totalmente raggiunta, visto che a parti riuscite e ben coese si accostano pezzi in cui il songwriting pare più incerto e amatoriale. Nonostante la semplicità delle strutture risultano evidenti le buone capacità tecniche dei cinque componenti, in particolare per quanto riguarda il comparto vocale. La sovrapposizione di screaming e growling è valida, ma forse un pò abusata, mentre gli inserimenti di voce pulita aggiungono altra epicità a quella già creata dalla musica. Forse rivedrei l'esperienza del cantato in italiano, che rende le parole un po' banali e nelle parti declamate lascia intravedere qualche inflessione dialettale che rende il tutto meno credibile. Ma si tratta di una scelta personale, e come tale va rispettata!
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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