Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2025
Durata:48 min.
Etichetta:Cold Knife Records
Distribuzione:Red Flame Distribution

Tracklist

  1. SHAPES IN THE FOG
  2. ALL SOULS DAY
  3. WE ARE HUNTERS
  4. THUNDERSTORM NIGHTS
  5. MAN THE RAMPART
  6. THREE STARS SHINING
  7. THE SILVER LIGHT
  8. VALKYRIE
  9. ALL HALLOWS‘ EVE
  10. DEATH OF A TYRANT

Line up

  • Matze: vocals
  • A.: guitars
  • H.: bass
  • J.: drums

Voto medio utenti

Irrompono nelle casse mio PC (avrei voluto dire impianto stereo, ma, ahimè, quei tempi sono ormai passati …) direttamente dal Valhalla teutonico, si chiamano Mountain Throne e dal 2009 propugnano fieramente l’antica miscela di heavy, doom ed epic elaborata dai druidi Black Sabbath, Manowar, Cirith Ungol e Candlemass, e poi tramandata negli anni fino alle corroboranti pozioni musicali dei discepoli Sorcerer, Visigoth, Atlantean Kodex e Grand Magus.
Come avrete già “intuito”, “The silver light” è il classico disco in grado di sollecitare un po’ tutti i cliché percettivi (e semantici …) legati all’universo del metallo più ossianico e solenne, tanto cari a tutti gli estimatori del settore, e tuttavia nella prova del quartetto di Esslingen non rilevo, pur nella sua assoluta fedeltà ai “sacri dogmi”, un atteggiamento eccessivamente “didascalico”, il rischio maggiore per chi decide di frequentare questi oscuri e plumbei lidi sonori.
I nostri, grazie ad un’imponente carica espressiva, incarnano assai efficacemente lo “spirito” più puro dell’heavy mitologico, spaziando con acume e ispirazione tra le varie sfumature del genere, consentendo all’astante appassionato di muoversi tra ambientazioni tenebrose, solenni e bellicose ricavandone sempre una forma piuttosto intensa di compiacimento emozionale.
Proprio quello che s’insinua immediatamente, alimentato anche dall’introShapes in the fog”, nei gangli sensoriali grazie ai mistici chiaroscuri di “All souls day”, per poi esplodere nell’arrembante possanza guerriera di “We are hunters”, davvero impressionante nel suo impeto evocativo.
La cerimonia prosegue con i ritmi rallentati e le spire trionfali di “Thunderstorm nights”, la melodia cangiante e le reminiscenze epic-folk di “Man the rampart” e la leggiadria acustica di “Three stars shining”, una breve pausa strumentale posta strategicamente ad avviare la liturgia finale del programma.
Inaugurato dalle battagliere cadenze metalliche della title-track dell’opera e della incalzante “Valkyrie”, il rito si conclude con l’ode sinistra e incombente “All hallows‘ eve” e con il salmo “Death of a tyrant”, una feroce e tormentata discesa negli inferi.
Ormai del tutto assoggettato all’immaginario celebrato dai Mountain Throne, non posso che affermare che con “The silver light” la falange germanica ha saputo meritarsi onore e gloria su un campo di battaglia dove molti altri Campioni prima di loro hanno combattuto, vinto e magari perso, ma sempre dimostrando il loro indomito valore.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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