Copertina 8

Info

Anno di uscita:2024
Durata:66 min.
Etichetta:Columbia Records
Distribuzione:By Norse Music

Tracklist

  1. HERTAN
  2. BIRNA
  3. LJOS TIL JORD
  4. DVALEDRAUMER
  5. JORD TIL LJOS
  6. HIMINNDOTTER
  7. HIBIØRNEN
  8. SKUGGEHESTEN
  9. TRETALE
  10. LYFJABERG

Line up

  • Einar “Kvitrafn” Selvik: voce, polistrumentista, compositore
  • Lindy Fay Hella: voce, flauto
  • Arne Sandvoll: cori, percussioni
  • HC Dalgaard: cori, percussioni, tamburi
  • Eilif Gundersen: corni, flauti
  • John Stenersen: moraharpa

Voto medio utenti

"Birna", il sesto album in studio della band neo-folk norvegese Wardruna, si apre con una sensazione profonda e primordiale: un cuore pulsante, "Hertan", che subito cattura l’ascoltatore e lo avvolge in una dimensione sonora affascinante e magnetica. Questo battito iniziale non è solo simbolico, ma diventa l'anima del disco, un cuore che pulsa in perfetta sintonia con la fusione di percussioni tribali, voci shamaniche e strumenti antichi che vanno a formare il ricco substrato musicale di questo lavoro. Ogni traccia è costruita su tempi lenti e dilatati, con un andamento che sa evocare sensazioni di sacralità e di introspezione, accompagnato da tappeti sonori di tastiere e da suoni che richiamano la natura incontaminata. Basta chiudere gli occhi per immergersi completamente in un mondo che non esiste più, un mondo dove l’uomo vive ancora in perfetta armonia con la Madre Terra. In questa dimensione, Birna, l’orsa guardiana della foresta, diventa la protagonista di un viaggio simbolico attraverso la natura selvaggia, cercando il suo rifugio per entrare in letargo in vista dell’inverno imminente. Questo animale, la cui figura evoca timore ma anche un profondo rispetto, è il fulcro dell’intero album. Come spiegato dal fondatore e leader della band, Kvitrafn, tutto il disco è una sorta di tributo a questa creatura, celebrando un legame ancestrale tra uomo e natura che era molto forte nelle culture nordiche antiche. L’atmosfera che permea "Birna" è affascinante nella sua semplicità, ed è in grado di trasportare l’ascoltatore in terre lontane, dove il rapporto con l’ambiente naturale è intatto, dove l’uomo è ancora un parte integrante della sua terra. La musica diventa, quindi, il veicolo per una riflessione sul nostro attuale distacco dalla natura. La continua presenza di suoni naturali, come vento foglie e acqua, si fonde perfettamente con il suono degli strumenti, creando un panorama sonoro che evoca antichi riti, ricordi di un passato lontano e di un legame che, purtroppo, oggi si è perso. Ci sono, però, delle eccezioni all’andamento meditativo e riflessivo del disco. La traccia “Skuggehesten”, l'ottava del disco, rompe il ritmo lento con un incedere più maestoso e potente, un crescendo che ben si adatta a un’immaginaria scena di battaglia, con una tensione crescente che sembra preludere a un evento epocale. In contrasto, un altro brano, la quarta traccia "Himinndotter", si distingue per la presenza del coro norvegese Koret Artemis, aggiungendo una dimensione corale che dona un’ulteriore profondità emotiva al pezzo, arricchendo il tutto con voci che sembrano risuonare attraverso le valli e le montagne.In definitiva, "Birna" non è solo un album, ma un viaggio sonoro ed emotivo che esplora temi universali come la connessione con la natura, la spiritualità, il rispetto per gli esseri viventi e il passare del tempo. La capacità dei Wardruna di mescolare la tradizione musicale norvegese con influenze moderne crea un'esperienza musicale che non è solo da ascoltare, ma da vivere.
Recensione a cura di Rix619

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