Insieme agli Shinedown, i connazionali Pop Evil sono tra i maggiori esponenti del Modern Alternative Metal quel sottogenere, per chi non lo sapesse, che unisce heavy metal, Nu metal, Metalcore, Industrial e dosi massicce di melodia in un ibrido che ha avuto agli inizi '90' il momento di maggior sviluppo.
Il nuovo disco "What Remains" in uscita a Marzo è forse il più heavy della discografia del gruppo americano, grazie a brani molto incisivi e potenti quali l'opener "When Bullets Miss", "Zero To None" e la stessa titletrack,
In generale però il disco non ha cali di tensione e riesce a tenere abbastanza alto l'interesse dell'ascoltatore grazie anche alla sua non eccessiva durata, solo un paio di brani mi sono sembrati sottotono, ma altrove le chitarre picchiano grazie alla distorsione ed alla saturazione massima con cui sono state registrate, l'elettronica ( o per meglio dire il tocco Industrial ) non è mai invadente e funge da contorno in alcuni pezzi e buona per cattiveria ed espressività è la prova vocale del leader Leigh Kakaty sia nelle parti più tirate che in quelle dal piglio più melodico ("Wishful Thinking" e "Overkill"). La produzione è ottima e buona anche la prova del nuovo drummer Blake Allison, che rimpiazza Hayley Cramer, a suo agio con le ritmiche sincopate; "What Remains" è un disco che nulla toglie e nulla aggiunge a ciò che i Pop Evil hanno fatto sinora ma che sicuramente ci mostra un gruppo in ottima forma.
Acquisto obbligato per gli estimatori dell'alternative Metal, per gli altri un'occasione di scoprire uno dei migliori esponenti del genere - ma sempre dopo gli Shinedown per quanto mi riguarda - .