A tre anni dal debut "
De Rerum Natura" il duo tricolore
Eard - nuovamente grazie all'italianissima
Avangarde Records - ci regala il nuovo lavoro intitolato "
Melancholia".
Fedeli alle proprie idee - il termine "eard" in antico anglosassone esprimeva il concetto di terra, territorio, casa -
Glorya Lyr e
MK raccontano di natura, paesaggi immersi nella nebbia, infiniti oceani da solcare, tratteggiandoli vividi e incredibilmente reali grazie alle proprie melodie ammalianti, malinconiche e struggenti.
Musicalmente gli
Eard trovano la loro dimora ideale nel filone più atmosferico del black metal in compagnia di
Saor, Cân Bardd, Gallowbraid, Fuath, Fall of Rauros, Caladan Brood, genere in cui le emozioni, prima ancora del gelido nichilismo proprio della fiamma nera più intransigente, la fanno da padrone.
E per toccare le corde più intime dell'animo umano è difficile trovare un connubio migliore di quello generato dall'arpa celtica accarezzata magistralmente da
Glorya Lyr ed i riff pesanti e malinconici tessuti da
MK (che cura tutti gli strumenti); il risultato è talmente profondo che non si avverte quasi la necessità delle voci.
Parti vocali che comunque sono presenti affidate ad artisti che non hanno bisogno di alcuna presentazione:
Déhà dai grandi
Acathexis,
Andy Marshall - mente e anima di
Saor e
Fuath - che ricambia la collaborazione degli
Eard nel suo "
Forgotten Paths" (hanno composto ed interpretato il brano "
Exile"), e
Sara Tacchetto dei veneti
Vallorch.
La Natura raccontata dagli
Eard è madre e matrigna, tenera ed implacabile, amorevole e spietata e penetra nelle vite degli uomini sulle note violente, suadenti, malinconiche, struggenti dipinte dalle 6 tracce di "
Melancholia".
Disco imperdibile per gli animi sofferenti, inquieti e tormentati dimostra una volta di più la vitalità della scena estrema italiana in barba ai soliti luoghi comuni.
Eard - "
Elegy II"
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