Mmmmm … Loadstar, questo nome mi ricordava qualcosa …
Di primo acchito pensavo che tale rimembranza fosse da imputare ai quasi omonimi Lodestar, un ottimo gruppo inglese nato da una diaspora dai Senser e autore nel 1996 di un pregevole disco di crossover “illuminato”.
Dopo aver approfondito la questione (e letto la loro biografia!), in realtà c’era ben altro e nella mia memoria probabilmente era stato riservato un angolino per questi napoletani che già nel 1985 (l’anno di fondazione della band) tentavano di farsi strada in una scena musicale italiana ben più difficile e ingenua di quella attuale.
Erano i tempi in cui l’editoria specializzata si basava quasi esclusivamente su HM (che recensì positivamente il demo “Ashes or glory”), della scarsa considerazione internazionale e dei molti ostacoli “oggettivi”, tuttavia i nostri partenopei seppero distinguersi in qualche modo e lasciare un segno del loro passaggio, che pure non andò oltre alcuni lavori dimostrativi e un’apprezzata attività live.
Nel 2006 i Loadstar decidono di tornare “alla vita” discografica e, con una formazione che prevede gli storici Stefano Guercia, Alessandro Pacella e Massimo Tatafiore, affiancati dagli altrettanto esperti Riccardo Napoli (già membro degli Hell's) e Arnaldo “Al” Laghi (Entropy), registrano questo “Promo 2007” decisamente interessante.
Con una “vicenda” artistica di questo tipo, è abbastanza scontato non aspettarsi alcuna velleità “post” o “new”… la musica dei nostri è, infatti, un roccioso heavy metal di stampo classico, che attinge dalla NWOBHM, dal metallo americano degli eighties, nonché da talune suggestioni di retaggio speed / thrash per la sua esibizione, evitando che l’ammirazione per i campioni del settore risulti eccessivamente “opprimente”.
Il dischetto si presenta come una sorta di “filo rosso” tra passato e presente, con due pezzi composti ex-novo (“Voodoo star” e “Alien world”) e tre adattamenti di brani risalenti alla “storia” del gruppo e dei suoi componenti (la stesura di “Time won’t forget” risale al 1988, “Screen addiction” è dell’89, mentre “Revenge” appartiene al repertorio degli Hell’s), in una continuità di feeling profuso che conferma per il quintetto nostrano un ruolo di sinceri, capaci e, purtroppo, un po’ sottovalutati, alfieri di questo sound sempre coinvolgente, in grado di mettere d’accordo una fetta importante del popolo dei metallers, sia che si tratti di chi questi suoni li ha scoperti da poco, sia di quelli che ad essi sono sempre rimasti “fedeli” e pure di coloro che presumibilmente dopo essere passati da queste parti “in gioventù”, si sono poi lasciati irretire anche da altre forme espressive generate da questo ricco ambito stilistico.
Questo promo è dunque un ottimo come-back, che, come detto, guarda a certi modelli assai conosciuti, ma che con la “vocazione” corretta e le idee “giuste”, riesce ad essere credibile e appagante, non sacrificando personalità e freschezza sull’altare della “nostalgia” tout court, e vive sulla forza e sull’affilatura delle “asce” (ricordiamo che l’eccellenza specifica di Stefano Guercia fu riconosciuta anche sulla rivista di settore “Chitarre”), sul calore enfatico della pregevole voce di Laghi, su una sezione ritmica potente e compatta e su una conoscenza della “materia” che fa nascere cinque piccoli carmi impressi a fuoco nel solido metallo, con le brillanti cromature di “Voodoo star”, la fisicità caliginosa di “Revenge” (molto bello il break centrale) e il tocco epico e la melodia vincente di “Screen addiction” da citare come i momenti in cui tutti gli elementi costitutivi sembrano funzionare al meglio delle loro possibilità.
Abbastanza competitiva pure la registrazione, anche se il poter usufruire di una produzione maggiormente professionale e nitida avrebbe ovviamente giovato non poco alla resa complessiva.
Attendiamo con ansia la realizzazione di un full-length, nella speranza che esso possa essere patrocinato da una label competente e supportato da una resa sonora all’altezza della situazione … bentornati ragazzi!
Contatti: Web Site: www.loadstar.it
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