.Un nome che è tutto un programma, e che chiama alle armi tutti gli amanti del metal più epico e fiero. Così i
Black Sword Thunder Attack si presentano sul mercato musicale, con il loro debut album omonimo, e con una gran voglia di prendere il posto di condottieri contro i 'bastardos'. Attivi da molti anni, sin dal 2002, il gruppo greco arriva solo nel 2025 a pubblicare il primo full length, dopo tre demo e un buonissimo EP di antipasto rilasciato nel 2020 in piena pandemia. Decisamente pane per i denti per chiunque sia affamato di heavy metal battagliero e senza compromessi, nostalgici del vigore e della possenza musicale dei Visigoth, ma anche (e sopratutto) di atmosfere sognanti e mistiche dei Warlord con un riffing che ricorda i migliori Omen, i quattro musicisti in questa occasione hanno sfoderat le migliori armi che potessero avere in arsenale. Copertina minimale e diretta, durata essenziale, ne consegue dunque che la curiosità, almeno da parte mia ma sono sicuro anche la vostra, si attestava a livelli altissimi, e che mi ha portato a non ascoltare il singolo pubblicato il mese scorso
'The Black Sword', memore di quanto l'EP 'March Of The Damned' mi aveva convinto.
Devo dire che, a conti fatti, la sorpresa e le aspettative non sono state per nulla deluse.
'Black Sword Thunder Attack' è esattamente quello che ci si poteva aspettare, e si viaggia tra le cavalcate della già sopracitata
'The Black Sword' o di
'Anvils Of War', in cui i riff hanno il ruolo di protagonisti indiscussi, e che grazie anche ad una carica non indifferente riescono a esplettare bene il loro compito. Dall'altra parte ci sono le rainbowiane
'On the Way of Acheron' e
'Last Flight of the Eagle' dall'andamento lento, quasi da favola, e che grazie anche a un sapiente uso delle tastiere da parte di
Chris Pyrgos riescono ad esprimere al meglio tutte le loro potenzialità. Passiamo però ora ai punti deboli, perchè purtroppo ce ne sono. Punto uno, la voce di
Mareike, veramente troppo indietro nel mix e poco incisiva, non dotata di particolare carisma fatta eccezione per le ballad. Nei momenti di maggiore enfasi, dove il cosiddetto spirito guerriero dovrebbe emergere,
'Master Of Hell' ne è un esempio,in cui l'ottima sezione strumentale va come un treno mentre la voce va a perdersi, ed è come se invece di accendersi una fiamma vi sia un piccolo fiammifero, che riesce sì a far luce, ma non a risplendere. Punto due, i suoni del disco molto old style, riprendenndo un album di cui ho avuto occasione di parlarvi in precedenza cito i Diamonds Hadder (trovate
qui la recensione), anche loro privi di una produzione degna di questa nota, ma nel caso dei
BSTA il tutto va a sommarsi anche ai problemi di voce già detti, e il risultato finale non è certo dei migliori.
Tirando le conclusioni,
'Black Sword Thunder Attack' è un album che va obbligatoriamente sentito per chi mastica queste sonorità, ma che non riesce a raggiungere un livello qualitativo abbastanza alto da poter essere definito, a parere di chi scrive, una top release nel suo genere. Qualche accortezza qua e là, e sono sicuro che la band potrà stupirci nel prossimo futuro ma, per ora, accontentiamoci di un disco a suo modo comunque buono.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?