I tedeschi sono fondati da due volponi che conoscono a menadito il metal estremo come
Rogga Johansson (
Paganizer, Ribspreader, ecc.) e
Marc Grewe ex
Morgoth e ora
Asinhell, ed in appoggio si fanno dare una mano da altri che conoscono quelle sonorità.
Secondo album e cambio di label con l’approdo alla conterranea amburghese
Testimony Records.
Qui si sente un profumino di old school death metal, come se il tutto provenisse da fine anni ottanta ed inizio novanta del secolo scorso, quindi niente vorticosi cambi di tempo o influenze djent schizoidi o “core” di nessun tipo, qui si randella e basta.
Le chitarre non hanno l’influsso svedese ma pendono oltreoceano con retaggi thrash come in “
Master’s voice” dove si sente il vocione di
Grewe rasposo ma assolutamente comprensibile; anche la semi titletrack “
Those of the morbid inclination” ha una struttura semplice, tagliente e veloce con un solo breve ma melodico.
Noterete ascoltandolo che c’è un’unica concessione al blast beat mentre a chiudere il tutto c’è la lenta, melodica e drammatica “
A story in red”, un album piacevole, che scorre via veloce, ma fa il suo dovere, ovvero esaltare le regole basilari del death metal.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?