Jade - Mysteries Of A Flowery Dream

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2025
Durata:43 min.
Etichetta:Pulverised Records

Tracklist

  1. THE STARS’ SHELTER
  2. LIGHT’S BLOOD
  3. SHORES OF OTHERNESS
  4. THE STARS’ SHELTER (II)
  5. 9TH EPISODE
  6. DARKNESS IN MOVEMENT
  7. A FLOWERY DREAM

Line up

  • J.: bass, vocals
  • B.: drums
  • A.: guitars

Voto medio utenti

Avevo già avuto occasione tre anni fa (come passa il tempo) di parlarvi del debut album dei Jade, progetto atmospheric death metal che ha visto musicisti spagnoli e tedeschi unire le forze per creare una band che ha cercato di fare del pathos e delle varie emozioni, prettamente negative, una traduzione in musica. Nel precedente 'The Pacification of Death' era tutto ancora in forma embrionale, con più imperfezioni che altro, pur comunque raggiungendo un livello più che accettabile, ma che non sarebbe rimasto, diciamo, nelal memoria per lunghi periodi. Mi ha fatto dunque estremamente piacere rivedere il nome dei Jade, in quanto le possibilità di crescita c'erano, ed effettivamente con questo nuovo 'Mysteries of a Flowery Dream' di passi avanti ne sono stati fatti, ed anche abbastanza importantii. E una costante, fortunatamente, rimangono i meravigliosi artwork, il primo a cura di Adam Burke, mentre stavolta sempre con uno stile pittorico decisamente inquietante è la volta di Nightjar Art.

Musicalmente però, ed è lì che alla fine ci interessa, il disco non si smuove molto da quello che ci era stato proposto in precedenza, ma alcuni angoli vengono smussati, facendo sì che l'ascolto nella sua interezza risulti decisamente più godibile. Qui, nonostante la lunghezza delle singole canzoni rimanga comunque importante, non si sente nessun bisogno di allungare inutilmente ed anzi, con una lentezza e una malinconia in primissimo piano, penso ad esempio a una 'Shores Of Otherness', o ancora alla furia di '9th Episode', che suona come una spirale distruttrice pronta ad ingoiare l'ascoltatore in un vortice senza fine e privo di luce, i Jade dimostrano di aver acquisito una maturità non indifferente. Funzionano anche dei cori qua e là molto in lontananza che contrastano con il growl di J., non particolarmente carismatico, ma che fa comunque il suo sporco lavoro. Senza dubbi ci si trova di fronte ad un album difficile da asimilare subito, e che grazie anche a pezzi come 'Darkness In Movement', che nei suoi quasi sette minuti di durata mostra diverse facce, riesce a non dare una visione monotematica e priva per la maggior parte di inventiva come nella precedente release.

E quindi complimenti ai Jade, che in questi tre anni non hanno perso la bussola, ma sono riusciti a creare un sound molto più personale e a dare vita a un album decisamente interessante e che sarebbe un vero peccato lasciar passare in sordina. Chapeau.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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