Se nel 2022 l'uscita di "Where the Shadows Adorn" mi aveva piacevolmente sopreso, il successore "The Periapt of Absence" mi ha confermato che gli statunitensi Mother Of Graves non sono un'effimera illusione destinata a svanire nel breve volgere di qualche stagione.
E a quanto pare non sono il solo a pensarla così visto che per questo nuovo lavoro la sicurezza Profound Lore Records li ha accolti tra le proprie fila.

In inglese, la parola "periapt" significa "amuleto" o "talismano". Secondo il Collins Dictionary questa parola è piuttosto rara e deriva dal greco "periapton".
In sostanza, "periapt" indica un oggetto che si ritiene abbia un potere magico o protettivo.
Significativo invece il fatto che venga accostata alla parola "assenza" nel titolo del disco ma, scendendo in profondità nei testi si evince come il connubio sia voluto e sottolineato.
I brani esplorano l'esperienza umana dove i momenti di disperazione sono illuminati da barlumi di speranza e di fugace bellezza.
Attraverso otto racconti catartici di dolore, amore e perdita, i Mother of Graves ci conducono nei recessi del loro mondo fatto di oscurità e tenue luce.

Esaltando le loro radici saldamente avvinghiate al death metal, i 5 ragazzi di Indianapolis le integrano con intricate armonie di chitarra (immane il lavoro di Ben Sandman e Chris Morrison), atmosfere rarefatte e melodie struggenti; il tutto esaltato dalla voce clamorosa di Brandon Howe.
Aggiungiamo a questo un muro sonoro implacabile eretto dalla coppia Don Curtis (batteria) e Corey Clark (basso) e la supervisione di Dan Swanö ed avremo un disco in grado di addentrarsi inarrestabile nel regno della malinconia in musica.

Il viaggio evolutivo dei Mother of Graves, la loro dedizione, la loro visione personale del death/doom melodico, rende l'ascolto di "The Periapt of Absence" un'esperienza dall'impatto emozionale molto forte.
Lontana mille miglia dall'inutile e sovrabbondante paccottiglia che ammorba anche la nostra musica preferita.

Mother of Graves - "The Periapt of Absence"(full album)