Questo si che è un gran bel disco di black metal venato di freddo gelido, disperazione e misantropia.
Ed indovinate un po' da dove proviene la formazione che lo ha concepito? Se cercate più a nord vi sbagliate di grosso, sono romani.
Perchè non dipende dalla provenienza geograficha, ma da cosa tu senta interiormente e come tu voglia comunicarlo; non serve provenire dalla penisola scandinava per offrire questa formula.
Bellissimo disco che è “norvegese” nello stile ma l’essenza è dannatamente personale; i riffing sono taglienti, con assalti feroci ma con rallentamenti più ragionati al limite del doom e nella bellissima “
Ritual” c’è perfino un assolo melodico.
“
My last winter” è un pezzo che molti si sognerebbero di comporre; un affresco doloroso con uno screaming che ti graffia in profondità mentre le chitarre sono maligne e comunicano gelate emozioni come la cima montuosa innevata in copertina.
Se volete un album coi fiocchi di metal estremo questo fa assolutamente al caso vostro.
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