È innegabile che negli ultimi anni il panorama hard rock scandinavo abbia subito una notevole crescita e maturazione, grazie a importanti nomi come Gluecifer o Hardcore Superstars, ma anche grazie ad una discreta scena underground, dalla quale provengono questi Fatal Smile.
Attivi da un paio d'anni, ecco arrivare per la band di Stoccolma il disco d'esordio per la svedese GMR Music Group (già label di Candlemass e Backyard Babies) e prodotto da Jonas Östman (Yngwie Malmsteen). Beyond Reality si presenta come un album dalle molteplici influenze, dal metal più classico al rock duro di band quali Black Sabbath o Whitesnake, almeno secondo quanto riportato dalla band stessa. A mio avviso lontani da entrambi i nomi sopra citati, i Fatal Smile si propongono come autori di un modesto hard rock dal sound moderno, specie per le chitarre e gli sporadici inserti di tastiera, di buona fattura ma purtroppo poco convincente ed entusiasmante.
L'ascolto si rivela gradevole e raramente noioso, anche se l'atteggiamento che viene naturale assumere è quello di attesa per un'improvvisa impennata che invece non arriva mai; i brani sono ben fatti, ben strutturati e suonati, ma, a conti fatti, sono veramente rari i momenti emozionanti e convincenti tali da poter apprezzare appieno il prodotto in questione.
Convince poco il cantato del singer H.B. Anderson, poco incisivo e a tratti fuori luogo se considerato nell'insieme, al quale non riesce a conferire il giusto tiro, forse a causa di una timbrica non proprio sanguigna da rocker. I tempi cadenzati di numerose tracce e un songwriting mancante di mordente e originalità fanno il resto, impedendo di godere appieno di quello che avrebbe potuto essere un disco, dal punto di vista musicale, di tutt'altro livello.
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