Midnight - Steel, Rust and Disgust

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2025
Durata:33 min.
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. CLEVELAND METAL
  2. IRON BEAST (KRATOS COVER)
  3. I'M INSANE (SYNASTRYCHE COVER)
  4. FINAL SOLUTION (ROCKET FROM THE TOMBS COVER)
  5. FRENZY (SCREAMIN' JAY HAWKINS COVER)
  6. CHILD EATERS (RUBBER CITY REBELS COVER)
  7. 3RD GENERATION NATION (DEAD BOYS COVER)
  8. ROCK N' ROLL FEVER (DAVID ALLAN COE COVER)
  9. CARRIONS KEEP (FALSE HOPE COVER)
  10. BLACK LEATHER ROCK (ELECTRIC EELS COVER)
  11. STEEL, RUST AND DISGUST
  12. AGITATED (ELECTRIC EELS COVER)

Line up

  • Athenar: vocals, guitars, bass, drums

Voto medio utenti

Con i Midnight, oneman band messa in piedi da Athenar (alias di Jamie Walters, ex Boulder e Destructor), ho ritrovato quella sana ignoranza messa in musica che a mio parere aveva trovato nei Carnivore una delle sue maggiori espressioni, e questo per me è già un bel punto di merito.

Certo che i Midnight non arrivano ai livelli di violenza musicale e lirica di "Carnivore" e "Retaliation", si collocano, infatti, più dalle parti dei primi Onslaught e sono chiaramente largamente ispirati dai vari Venom, Warfare e Motorhead. Nonostante tutti questi illustri accostamenti, su "Steel, Rust and Disgust" i Midnight optano per omaggiare una decina di band "minori" che arrivano, come lo stesso Athenar, da Cleveland, e che, come scopriremo, non sono tutte legate al contesto Metal.

Prima di arrivare alle varie cover, l'apertura è affidata ad una composizione originale: "Cleveland Metal", la prima delle due presenti sul disco, l'altra è la stessa titletrack che è piazzata nella porzione finale del disco, speedy la prima e più cadenzata la seconda, ma entrambe all'insegna di un sound imbastardito da incursioni nel Punk, suoni distorti, un cantato tra Cronos e Tom Angelripper, e da un basso di chiara derivazione "lemmiana".
Un'attitudine che riversano nella varie cover che siano gli speeder Kratos ("Iron Beast") o i thrasher Synastryche ("I’m Insane"), oppure "Final Solution" degli hard rocker seventies Rocket From The Tombs e gli Screamin' Jay Hawkins che suonavano Jazz e Rhythm and Blues già negli anni '60 e che strabuzzerebbero gli occhi all'ascolto di questa versione della loro "Frenzy". Se "Child Eaters" dei Punk settantiani Rubber City Rebels e "3rd Generation Nation" dei rockettari Dead Boys, ne escono meno stravolte, è davvero difficile riconoscere le origini Country nelle pieghe di una venomiana "Rock N’ Roll Fever" (di David Allan Coe). Con "Carrions Keep" i Midnight danno invece visibilità al primo demo dei thrasher False Hope, e che dire poi di "Black Leather Rock" e "Agitated" (entrambe dei Proto Punk Roc Eectric Eels), che qui rendono meglio rispetto alle versioni originali?

Un lavoro ben fatto, e come diceva il colonnello John 'Hannibal' Smith: "Adoro i piani ben riusciti!".

Di "Steel, Rust and Disgust" mi è piaciuto quasi tutto, dall'approccio alla resa sonora, e soprattutto l'iniziativa di Athenar di andare a dare nuova vita a queste dieci canzoni, e beh... forse si poteva fare qualcosa di meglio con la copertina, ma resta un dettaglio minore.


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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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