Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2025
Durata:36 min.
Etichetta:Dying Victims Productions

Tracklist

  1. ARMéES DE LA NUIT
  2. DAMNéE
  3. CHEVAL ASTRAL
  4. VERMINATEUR
  5. AU JUGEMENT DE SOI
  6. INVASION
  7. ENVAHISSEURS
  8. PRIèRE DE REMORDS
  9. BONS BAISERS D'OUTRE-TOMBE
  10. REVIENS-MOI

Line up

  • Jessman: guitars (lead)
  • Coyote: vocals, bass, lyrics, songwriting, guitars (lead) (track 2)
  • RattleGab: guitars
  • Hyungminator: drums

Voto medio utenti

Ohibò!
Non sentivo del puro metallo cantato in lingua francese (nei confronti della quale, lo ammetto candidamente, nutro delle serie perplessità), dai tempi dei gloriosi Sortilège: et voilà, Mesdames et Messieurs, ecco a voi, direttamente da Lione, gli Animalize.
La band transalpina giunge alla seconda fatica discografica, intitolata Verminateur (Dying Victims Productions), con una line-up, tanto preparata tecnicamente, quanto bizzarra nella scelta dei propri nomi d’arte: troviamo infatti Coyote alla voce e al basso, RattleGab e Jessman alle chitarre e Hyungminator (recentemente sostituito da Lynx) dietro le pelli!

Verminateur è un album schietto, caratterizzato da un song-writing decisamente vivace, seppur lineare, da ritmiche veloci, chitarre incisive e trame melodiche convincenti, a metà strada tra NWOBHM e speed metal.
In questa danza di sonorità appartenenti alla tradizione, gli Animalize sembrano trovarsi pienamente a loro agio, divertendosi parecchio (in questo senso, non appare casuale la scelta dei nick demenziali scelti dai 4 musicisti) e cercando, al contempo, di esprimere tutta la loro creatività compositiva. La band alterna abilmente tracce d’impatto (Armé de la Nuit, Cheval Astral e Envhaisseurs), ad altre, più intime e malinconiche (come Damnée, con le sue atmosfere che sembrano provenire direttamente dal Sol Levante, oppure l’intensa Prière de Remords la cui struttura, si regge totalmente sull'accoppiata pianoforte-violino, ma anche la conclusiva Reviens-moi) o, altre volte ancora, opta per brani scanzonati, quale la schizofrenica title-track o l’ironica Bons Baiseurs d’Outre-Tomb (se non conoscete il francese, cercatene la traduzione, un sorriso, anche timido, ve lo strapperà sicuramente).

Questa varietà musicale, inserita comunque all’interno di un contesto classico, funziona e, a conti fatti, Verminateur si rivela un lavoro frizzante e intelligente, che scorre piacevolmente, dall’inizio alla fine e non annoia mai, proprio per la sua eterogeneità stilistica, che si sposa sorprendentemente bene, con la sua immediatezza.
Peccato solo per....quel cantato in lingua madre, la cui pronuncia eccessivamente morbida, male si adatta all’incisività del metallo! Nessuno si offenda per quanto scritto, probabilmente è solo un mio limite ma, in caso contrario...pazienza! D’altronde, è universalmente risaputo che il “politically correct” e la Redazione di Metal.it, sono come due rette parallele, che mai si incontreranno!
Salut a tout le monde!



Recensione a cura di Ettore Familiari

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