Ma guarda un po’ che bel dischetto di “
hard-rock moderno” ti sfornano queste
Malvada.
Una sorpresa, un
pochino perché sono brasiliane (lo so, è un piccolo, infondato, “pregiudizio” …) e molto perché non ne avevo mai sentito parlare, nonostante il loro disco d’esordio “
A noite vai ferver”, come apprendo ora, sia stato apprezzato in maniera abbastanza diffusa, tanto da attirare l’attenzione della “famelica”
Frontiers Music.
“
Malvada”, come anticipato, è davvero un bel modo per mescolare le “memorie” del genere e le sue propaggini più attuali, finendo per inserirsi nell’ambito musicale in cui operano Skunk Anansie, Halestorm, New Years Day,
Anouk e le messicane The Warning.
Un bel calderone di suoni e suggestioni, ottimamente pilotato dalla (nuova) cantante
Indira Castillo, un’autentica fuoriclasse della fonazione modulata, dal timbro pieno, seducente e incisivo, esplicitato attraverso notevoli capacità interpretative.
Il resto lo fanno composizioni piuttosto variegate e sempre abbastanza “a fuoco”, capaci di esplorare le velleità dell’
alternative “radiofonico” contemporaneo, come accade nella pulsante “
Down the walls”, nella strisciante “
Yesterday (My end, my beginning)” e nella scura “
Bulletproof”, o addirittura di lambire con “
After” le scansioni marziali di certi Muse.
Appena leziose quando si tratta d’impegnarsi nella costruzione di un melodramma sinfonico denominato “
Fear”, le
Malvada diventano ancora più seduttive e “particolari” nel momento in cui decidono di utilizzare la madrelingua, vedasi le venature vagamente
trip-hop di “
Veneno” e le scorie
folk di “
Como se fosse hoje”, e anche “
Aversão”, pur meno “caratterizzata”, acquisisce grazie al portoghese un pizzico di gradevole eccentricità.
La ballata romantica “
So sweet” e la languida “
I'm sorry” consolidano la seduttività della laringe della
Castillo, capace, poi, di conferire alla conclusiva “
Dead like you” un graffio che ne risolleva le fragili sorti compositive.
Nella speranza che il connubio tra genere musicale e origini geografiche (maggiormente accreditate a sonorità più “estreme”) non limiti la considerazione a livello internazionale di “
Malvada”, non mi rimane che accogliere le sue artefici tra le rivelazioni emergenti del settore, degne di plauso per i risultati ottenuti e meritevoli di attenzione per gli auspicabili sviluppi futuri della loro versatilità espressiva.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?