I Running Wild non hanno ancora ben tracciato un proprio stile, ma vi si stanno avvicinando, inoltre l'ingresso di Majk Moti ha portato maggior vivacità alle chitarre, anche se si è perso qualcosa a livello di songwriting. "Branded and Exiled" prende il via più che bene con l'omonima title track: speedy ed accattivante, con la doppia cassa di Hasche a dettare i ritmi. Seguono "Gods of the Iron" e "Realm of Shades" che pur partendo bene si perdono un po' per strada ma vengono prontamente riscattate da "Mordor", posta in chiusura del lato A, grande brano a metà strada tra il doom e l'epico che dopo una evocativa parte iniziale sfocia in stupendi intrecci vocali. La seconda facciata non presenta cadute di tono, l'iniziale "Fight the Oppression" con il basso di Stephan in evidenza, si rivela aggressiva sia musicalmente che a livello di testo, la tenebrosa "Evil Spirit", unico brano in cui non ritroviamo lo zampino di Rock'n Rolf, deve parecchio ai Black Sabbath più duri e la successiva "Marching to Die" pur reggendo ritmi più sostenuti rimane un pezzo coinvolgente. Chiude un classico, "Chains and Leather", introdotta dal drumming tribale di Hasche che ricorda "In League with Satan" dei Venom, è una song nata per il palco e per essere cantata a squarciagola, mitico Rock'n Rolf che introduce i solos urlando "Guitar!!". I Running con questa seconda uscita confermano quando espresso in precedenza, ma allo stesso momento, nonostante un paio di pezzi sotto tono, fanno notevoli passi avanti.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?