Copertina 7,5

Info

Past
Genere:Black Metal
Anno di uscita:1997
Durata:48 min.
Etichetta:Head not Found

Tracklist

  1. SOGNARIKET SINE KRIGARAR
  2. DET SOM VAR HAUKAREID
  3. MØRKET SIN FYRSTE
  4. SOGNARIKET SI HERSKARINNE
  5. I EI KRYSTALLNATT
  6. RØVHAUGANE
  7. LIKBØR
  8. SÓKNARDALR

Line up

  • Valfar: all instruments
  • Steingrim: drums
  • Steinarson: vocals

Voto medio utenti

Soknardalr è il primo album ufficiale registrato da Valfar, e anche il più devoto alla bellezza della sua terra. Nonostante l'evidente ingenuità ed immaturità di alcune delle composizioni, sono già presenti quei caratteri che verranno accentuati nelle successive release e andranno a comporre l'ormai affermato sound di Windir. La musica parte da una base di vecchio black metal, resa in modo molto efficace con l'uso dei soliti bicordi, e si evolve verso direzioni più folkeggianti grazie alle suggestive melodie create dalla chitarra solista, dai sintetizzatori e dalla voce pulita. Proprio quest'ultima si accompagna in modo sublime allo sgraziato scream di Valfar, creando un effetto quasi ipnotico su cui è quasi impossibile non restare affascinati. Le canzoni sono tutte praticamente costruite sugli stessi elementi portanti, ma è la varietà e la cura con cui sono state arrangiate le melodie a stupire: la musica scorre in modo abbastanza liscio, nonostante sia percepibile ancora qualche forzatura negli stacchi tra i momenti più tirati e quelli più atmosferici. I testi che raccontano la storia e la vita della gente attorno al Sognefjord, dal fiordo alle montagne, aggiungono una componente quasi solenne alla musica, tradendo il profondo amore di Valfar verso la sua terra così dura e allo stesso tempo ricca di suggestione. L'uso del norvegese (e in particolare del dialetto della regione, il 'saognamaol') non appartiene ad una logica di elite, ma diventa il perfetto complemento della musica che scaturisce direttamente dalla potenza di una natura rimasta ancora praticamente incontaminata. Soknardalr è un album di preparazione verso il successivo capolavoro, ma vive anche di vita propria come testimonia la stupenda Likbor: nel triste e malinconico finale è contenuto il tramonto sulle montagne del Sognefjord raffigurato in copertina, un momento di emozione alla fine di un lungo giorno passato a contatto con la madre Norvegia.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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