Con membri facenti parti di band come Gargoyle e Bunker 66, che probabilmente saranno maggiormente apprezzati da chi predilige le sonorità più estreme, arrivano al debut albuumi siciliani
Temptress, nati nel 2018 e arrivati solo ora al battesimo del fuoco con
'Catch The Endless Dawn'. Le uniche prove su cui era possibile sentire le capacità di questi tre musicisti, almeno finora, erano state sono un singolo nel 2019 e due canzoni sulla compilation 'Dying Victims Vol. 2: Heavy Metal Attack', del 2023. Ci troviamo davanti ad un altro buon tributo alla mai troppo citata NWOTHM, anche se in questo caso i toni si fanno meno di impatto e guerriglieri, per fare spazio anche ad una buona dose di melodia e un heavy metal contornato ancora da reminescenze hard rock alla Thin Lizzy, Heavy Load, e ai Rainbow dell'era R.J. Dio. Una situazione di limbo dunque, ancorati tra uno stile musicale che, in termini di popolarità, andava diminuendo, ed un altro che stava prepotentemente prendendo mano. Dimenticative dunque il blackened thrash e lo speed dei due progetti sopracitati, qui si vira totalmente su un altro genere.
Anche se, però, la domanda rimane sempre quella: saranno stati capaci di comporre un album altrettanto valido? La risposta è sì, perchè nei suoi quaranta minuti e rotti di durata, l'album riesce a coinvolgere senza pur raggiungere particolari picchi. Sarebbe da sciocchi non affermare che canzoni come
'Woman Of The Dark' o
'Dream Metal' non riescano a catturare l'attenzione, grazie ai loro riff delicati, ma che sembrano provenire da un altro tempo, capaci di fissare nella mente dei ritornelli così semplici ma, al contempo, così efficaci. Si cerca di spingee l'acceleratore con la successiva
'Awake The Enchanter', dove è la voce di
M. Dee a far capolino, mentre con
'Fears Like Towers' si punta su maggiori cambi di melodia, tra assoli e linee di chitarra che riportano ai primissimi Iron Maiden, per poi tornare su lidi più familiari alla band stessa, quasi una sorta di comfort zone. Con
'She's Cold' invece si è davanti a un pezzo dall'andatura meno movimentata, molto giocata sul ritmo, e da un chorus molto più aperto in contrasto, che suona come una liberazione.
Al netto di alcuni, pochi, difetti come una produzione maggiormente più incisiva un minore senso di deja-vù in alcune occasioni,
'Catch The Endless Dawn' si figura come un prodotto più che valido e meritevole di molteplici ascolti. Un arcobaleno dai colori non eccessivamente sgargianti, ma che nel buio riesce comunque a donare la sua luce.
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