Questo è semplicemente il gruppo da cui è scaturito il death metal svedese, portato alla conoscenza del mondo qualche mese dopo da Entombed, Dismember e Grave: si può ben capire quindi l'importanza ed il valore storico attribuibile a "Dark Recollections", primo ed unico lavoro dei Carnage, dietro il cui monicker si celano in questo disco personalità che diverranno i leader di questo movimento: troviamo infatti i futuri Dismember (che registreranno il loro debutto pochissimoi giorni dopo) Matti Karki, Fred Estby e David Blomqvist, il leader Michael Amott finito nel giro di pochi mesi nei Carcass e Johnny Dordevic, per poco tempo agli Entombed in sostituzione di Lars Goran Petrov prima che Nicke Andersson si accorgesse che non sapeva cantare affatto e che lo cacciasse via a calci nel sedere, peraltro spacciando per sua la voce che possiamo ascoltare nel cd "Clandestine", che in realtà è dello stesso Andersson.
Proprio grazie al contatto di Amott con Walker dei Carcass, i Carnage trovarono un contratto discografico per la neonata label inglese Necrosis che aveva già acquisito i Repulsion ed i norvegesi Cadaver e visto la mancanza di tempo per comporre del nuovo materiale, fu usato il materiale apparso nei due seminali precedenti demo del 1989 ovvero "The Day Man Lost" ed "Infestation of Evil", più qualche pezzo uscito dalle menti di Karki e Blomqvist, che infatti finirà nei dischi dei Dismember, come "Torn Apart" e "Dead Evocation".
Quindi, una volta liberati i nuovissimi Sunlight Studios che per la prima volta venivano sverginati dagli Entombed alle prese con le registrazioni del debutto "Left Hand Path", i Carnage entrano in studio con l'onnipresente Tomas Skogsberg alla console ed in soli cinque giorni diedero alla luce il primordiale "Dark Recollections".
Se altrove ho definito i Grave come una delle bands meno dotate del movimento svedese di allora, in confronto a quanto si può ascoltare in questo lavoro la formazione di Jorgen Sandstrom diventa quella dei Dream Theater!
Infatti "Dark Recollections" è uno dei dischi più rozzi, grezzi e primitivi che sia mai stato inciso; oltre alla produzione che è ancora più esasperata del solito nella saturazione dei toni medi (non dimentichiamo che questo è il secondo cd uscito dai Sunlight!), la capacità tecnica dei cinque giovincelli è ancora più che approssimativa (e per alcuni di loro tuttora è rimasta questa...chi ha detto Estby?) eppure è proprio questa la forza dei Carnage, una band schiacciasassi che non pensa mai a soluzioni articolate o finezze tecniche, anche perchè non in grado di eseguirle, ma che picchia sodo dall'inizio alla fine, basandosi su solidi riffs e sulla voce infernale di Karki, in formissima e pronto a registrare il capolavoro "Like An Ever Flowing Stream".
Ed è così che la title track apre le danze, conducendo l'ascoltatore ad un violento e continuo turbinio di pesantissimi accordi, passando per i migliori episodi del disco come "Torn Apart", "Gentle Exhuming", la davvero macabra "Malignant Epitaph", fino a giungere alla punta di diamante "Self Dissection" che grazie al suo break centrale prima rallentato e poi impreziosito da un assolo di Amott letteralmente da brividi rimane uno dei pezzi più rappresentativi e significativi dell'intera scena death metal di Stoccolma.
Il tempo di concludere le registrazioni ed i Carnage erano già morti; infatti Jeff Walker dei Carcass, presente alle registrazioni per conto della Earache, propose ad Amott di unirsi alla sua band per registrare "Necroticism" e la sua accettazione decretò la fine della band. I due tornarono a Londra con i DAT di "Left Hand Path" e di "Dark Recollections", mentre gli altri rimasti a Stoccolma, come accennato sopra, si concentrarono sui Dismember, aprendo un'altra bellissima pagina di questa storia che racconteremo in un'altra sede...
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?