Sarò molto stringato perchè, mai come in questo caso, è superfluo perdersi in troppi giri di parole.
"Autumnal Fortress", debut album del terzetto americano dei
Collier d'Ombre, è un capolavoro, indipendentemente da quale lato dello spettro interpretativo si decida di guardarlo.
La musica, dalla durata quasi estenuante, è ruvida, apocalittica, bellicosa e dalle atmosfere inquietanti. Le vocals arrivano dal buio più profondo.
Incredibilmente, gli elementi dungeon synth (le tastiere sono di un altro mondo) e gli spunti folk degli arpeggi eleganti ed inattesi, si coagulano, in modo magniloquente, con la devastante furia di un black metal foriero di nullificazione e discesa negli abissi della rovina.
Bestialità e melodia duettano in una danza "antica", dai contorni magici e dagli oscuri presagi che stringeranno, con un torbido fluire di note, la vostra anima conducendola dentro un vortice sonoro senza una reale via di uscita.
I
Collier d'Ombre "giocano", lasciatemi l'uso di questa metafora, nello stesso campo dei Paysage d'Hiver, un gioco, quindi, nerissimo, spietato e, in questa declinazione di matrice USBM, dalle tormentate atmosfere epiche che, di notte, innalzeranno verso l'infinito dodici inni che vi strazieranno e, contemporaneamente, sfameranno la vostra fame di grande musica.
Non perdete tempo con le stupidaggini: questa è la vera
Arte Nera.
Compiacetela.
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