Copertina SV

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2025
Durata:84 min.
Etichetta:Reigning Phoenix Music

Tracklist

  1. NEVER SAY DIE (2025 RE-RECORDED)
  2. EYE OF THE WORLD (2025 RE-RECORDED)
  3. WALLS OF FIRE (2025 RE-RECORDED)
  4. TIME WILL TELL (2025 RE-RECORDED)
  5. DRAGONS RISING (2025 RE-RECORDED)
  6. STONECOLD (2025 RE-RECORDED)
  7. MACHINE WORLD (2025 RE-RECORDED)
  8. STAND AGAINST THE KING (2025 RE-RECORDED)
  9. BREAK IT UP (2025 RE-RECORDED)
  10. CONTORTIONS OF TIME (2025 RE-RECORDED)
  11. WINGS OF DELIVERANCE (2025 RE-RECORDED)
  12. TOUCHING THE RAINBOW (2025 RE-RECORDED)
  13. I WILL BE THERE (2025 RE-RECORDED)
  14. FOREVERMORE (2025 RE-RECORDED)
  15. H.M. POWERED MAN (2025 RE-RECORDED)
  16. STARBREAKER (JUDAS PRIEST COVER)

Line up

  • Piet Sielck: vocals, guitars
  • Joachim Küstner: guitars
  • Patrick Klose: drums
  • Patrick Opitz: bass

Voto medio utenti

Piet che combini? Ancora un altro Reforged?
E siamo cosi giunti al terzo (doppio cd), in soli 8 anni!

Passi il primo capitolo Riding On Fire (2017), che si poteva intendere come una sorta di “Best Of” con brani risuonati e ri-registrati per l’occasione, in quanto i diritti appartenevano alla vecchia etichetta ma, già con il secondo Ironbound (2022) risultava oggettivamente difficile capire la logica artistica di questo progetto, giunto adesso, con Machine World, al suo terzo ed ultimo (almeno finora) episodio.
Quale utilità può celarsi, oltre a quella meramente commerciale (legittima per la band, ci mancherebbe), dietro a questa sequela di album, composti interamente da brani già scritti e riproposti “ex novo” per sfuggire ai cavilli burocratici che ancora legano gli Iron Savior alla Noise?
Nessuna. Solo ed esclusivamente business.

Probabilmente, Piet Sielck e soci, dopo Riding On Fire, hanno fiutato l’affare, considerando che questi Reforged attingono direttamente dai primi 5 album della band, ovvero quelli che vanno dal disco omonimo del 1997, al bellissimo Battering Ram del 2004 (obiettivamente, si tratta dei migliori lavori degli Iron Savior) e chiaramente, il pubblico non può non essere invogliato ad avvicinarsi a un prodotto simile, vista anche la difficoltà a reperire gli album dell’epoca.
Peccato però, che da quel periodo d’oro, siano passati, nella migliore delle ipotesi, almeno 21 anni, se non addirittura quasi 30 e quegli stessi brani, risuonati oggi, hanno perso lo smalto di un tempo, non riuscendo più a esprimere le medesime emozioni, specialmente a livello vocale (ma non solo).
I pezzi musicalmente potrebbero anche reggere, nonostante qualche inopportuno inserto fuori luogo, ma adesso suonano freddi e, complice anche la voce di Piet Sielck , che inevitabilmente non può più essere quella degli anni d’oro, non mordono come nella loro versione originale e non trasmettono più quel tipico sapore ferroso (vero e proprio marchio di fabbrica della band) che i dischi degli Iron Savior erano soliti lasciare nella bocca e nelle orecchie dell’ascoltatore.
Se a questo, ci si aggiunge una produzione odierna fin troppo pulita e perfetta, mentre all’epoca i pochi mezzi a disposizione, rendevano il suono ancora più grezzo e paradossalmente perfetto per lo stile dei tedeschi, si capisce come il risultato finale scontenti i fans di vecchia data.
Arrivare alla fine di Machine World senza annoiarsi appare un’impresa titanica; questi brani “ri-forgiati” per l’occasione, hanno perso il loro antico splendore o, continuando il parallelismo metallico, adesso sanno di ruggine!

Insomma, un capitolo era più che sufficiente; tre, sono decisamente eccessivi (visto che, ricordiamolo, parliamo sempre di doppi cd, quindi di 6 dischi in totale!)
Considerando la buona qualità dell’ultimo Firestar, non sarebbe stato meglio un nuovo full-length? Chiedo per un amico.
A voi, come sempre, l’ardua sentenza.


Recensione a cura di Ettore Familiari

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 30 ago 2025 alle 15:18

Firestar è eccezionale, speriamo in un nuovo album, e che sia presto!

Inserito il 27 ago 2025 alle 13:25

Praticamente manca solo Assailant dal primo album e poco altro dai 3 best of quindi questo è l'ultimo. Mi tengo stretti i dischi originali, non sento il bisogno di prendere queste versioni.

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