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Info

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Genere:Death Metal
Anno di uscita:1991
Durata:42 min.
Etichetta:Century Media

Tracklist

  1. DEFORMED
  2. IN LOVE
  3. FOR YOUR GOD
  4. OBSCURE INFINITY
  5. HATING LIFE
  6. INTO THE GRAVE
  7. EXTREMELY ROTTING FLESH
  8. HAUNTED
  9. DAY OF MOURNING
  10. INHUMAN
  11. BANISHED TO LIVE

Line up

  • Jorgen Sandstrom: vocals, bass
  • Ola Lindgren: guitars
  • Jonas Torndal: guitars
  • Jensa Paulsson: drums

Voto medio utenti

Dopo che Entombed prima e Dismember poi lanciassero su scala mondiale lo stile death metal prettamente svedese, caratterizzato da quello che fu subito ribattezzato "chitarra a sega elettrica", grazie alle produzioni sature di toni medi di Tomas Skogsberg ai celeberrimi Sunlight Studios di Stoccolma, ovviamente le label del tempo per non perdere il treno del successo commerciale si gettarono in Svezia a pescare tutti i gruppi della scena meritevoli di essere messi sotto contratto.
Fa ridere pensare ad una "scena", quando in realtà questa era costituita da non più di una 30ina di persone di giovincelli di Stoccoma che si scambiavano i gruppi (e le ragazze) con la stessa facilità con cui io scambio le birre con i miei amici, tuttavia nel giro di pochi giorni si venne a formare lo "swedish death metal" di Stoccolma, a cui succederà molti anni dopo il "new wave of swedish heavy metal" di Goteborg di bands come In Flames e Dark Tranquillity.

Tornando al 1991, vediamo che in ordine di rapidità la Century Media arrivò terza, dopo che la Earache si era accaparrata gli Entombed di "Left Hand Path" (indubbiamente la band che poi col tempo raccoglierà più successo e che a tutt'oggi è l'unica che "campa" con la musica) e che la neonata Nuclear Blast aveva messo sotto contratto i Dismember di "Like an Ever Flowing Stream"; infatti all'etichetta di Dortmund toccarono i Grave, quartetto se vogliamo ancora più rozzo e limitato dei succitati ma incredibilmente affascinante e catchy in fase di songwriting, con i loro brani quasi dotati di una forza primordiale e primitiva, eppure così efficace e maligna, tanto che nei dischi ritenuti fondatori di questo movimento oggi, a distanza di tanti anni, ritroviamo anche il leggendario "Into the Grave".

Formatisi originariamente come Corpse nel 1986, i Grave entrarono (tanto per cambiare, altrimenti non sarebbe stato swedish metal!) nei prenotatissimi Sunlight Studios di Tomas Skogsberg nell'estate del 1991 per pubblicare il 30 Agosto questo gioiellino di death metal, ovviamente molto simile a quanto proposto dai fratellini Dismember ed Entombed: come detto prima i Grave rispetto a questi avevano una preparazione tecnica ancor più limitata e quindi un songwriting meno articolato degli altri. Dimenticate quindi gli assoli al fulmicotone di Hellid e Blomqvist, i Grave quando necessita un "virtuosismo" abbassano la velocità media di ogni brano per poi lanciarsi in accelerazioni al cardiopalmo, sfogando tutta la loro aggressività sugli strumenti nell'esecuzione dei loro killer-riffs!. Sono così divenuti celebri gli assoli della coppia (presto sfasciatasi) Torndal/Lindgren, caratterizzati da lancinanti e strazianti solos in stile Decomposed molto lenti e da assoli confusissimi di un paio di secondi nelle parti più veloci. Assolutamente da citare i due brani capolavoro dell'album che sono la formidabile "Deformed", autentica bibbia del movimento, e la title track "Into the Grave", monumento di una musica che davvero sembra assumere la forma di un epitaffio al genere umano.

"Into the Grave" al tempo ebbe un successo incredibile che permise alla band di firmare un contratto di diversi dischi con la label che aveva scommesso (abbastanza a colpo sicuro a dire la verità) su di loro, tanto che il loro successo continuerà nei seguenti e validissimi "You'll Never See..." e "Soulless", inframezzati dall'EP "...and Here I Die Satisfied".

Con la dipartita del cantante Jorgen Sandstrom, passato a suonare il basso negli Entombed (traditore!!!), e con la decadenza ormai avvenuta del genere, i Grave nel 1996 diedero alle stampe il disco "Hating Life" con Ola Lindgren alla voce, che passò del tutto inosservato pur essendo un buonissimo lavoro e la band si sciolse nell'indifferenza generale.
Per fortuna oggi Lindgren e Torndal hanno rimesso in piedi il gruppo e sempre per Century Media i Grave sono tornati con un ottimo album intolato "Back from the Grave" uscito l'anno scorso di cui potete leggere la recensione cliccando QUI.

"Into the Grave" è un album assolutamente imprescindibile che non ha fatto solo la storia del death metal svedese ma di quello mondiale: ma ogni altra mia parola è inutile e superflua di fronte alla semplice geniale trama dei Grave nella title track:

"Into the darkness, into the grave
Your life on earth belongs to the past
into eternal death, your faith has died
Into the darkness, into the grave"

La musica dei Grave è tutta qui.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli
Altro classico

Il debut dei Grave è di quello col botto, e contiene alcuni classici del death metal svedese: "Deformed", "Into The Grave", "Extremely Rotten Flesh", "Hating Life" rappresentano al meglio il death metal disperato e senza speranza di Ola Lindgren e soci. Stupendo l'artwork di Seagrave.

Into the grave

Un grandissimo album che a distanza di tanti anni non annoia mai.

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