Copertina 7

Info

Anno di uscita:2025
Durata:45 min.
Etichetta:Eönian Records

Tracklist

  1. CRY FOR WAR
  2. MAZE
  3. BREAK THE CIRCLE
  4. THE BITCH IS CRAZY
  5. MADNESS
  6. BACK TO HELL
  7. UNSPOKEN
  8. STRUGGLING TO BREATHE
  9. DON’T KNOW WHERE WE’RE GOING
  10. FACE THE TRUTH

Line up

  • Dagfinn Joensen: vocals, acoustic guitars, percussion
  • Nickie Jensen: guitars
  • Jakob Haugaard: bass
  • Peter Larsen: drums

Voto medio utenti

Di questi tempi non è difficile “rischiare” di trascurare formazioni valide e meritevoli, e questo anche se sono assistite da etichette di prestigio, sono supportate da produttori di fama e tra i loro effettivi sono individuabili musicisti dai curricula piuttosto incoraggianti.
I danesi Bloody Dice, com’è facile immaginare dal titolo dell’albo, sono alla seconda incisione, ma nonostante il patrocinio della Eönian Records e il supporto in cabina di regia di Flemming Rasmussen, non credo abbiano ottenuto finora un adeguato riscontro, verosimilmente fagocitati da un rockrama veramente febbrile e congestionato.
Un peccato, almeno se vi reputate estimatori di sonorità hard n’ heavy “ad ampio spettro temporale”, di quelle, cioè, in grado di abbracciare un contesto musicale che va dai Metallica ai Volbeat, passando per Rainbow e Black Stone Cherry.
La presenza di Jakob Haugaard (Iron Fire) e Dagfinn Joensen (Fate), ad affiancare Nickie Jensen e Peter Larsen (entrambi con esperienze nei meno noti Violmace), che dovrebbe fornire all’astante appassionato un pizzico di rassicurazione e d’incentivo alla considerazione, in una “scena” così stipata di collaborazioni e alleanze di pregio, finisce anch’essa per esporsi al pericolo di dissolversi in un calderone da cui i nostri in realtà emergono fin dall’introduttiva “Cry for war”, con il suo groove denso e pulsante.
Una “distinzione” basata sulla tensione espressiva e non sull’originalità della proposta, la stessa che ritroviamo nelle torve caligini di “Maze”, nell’incedere magnetico e circolare di “Break the circle” e pure nelle rocciose “The bitch is crazy”, "Struggling to breathe” e “Madness” (con le ultime due caratterizzate da un afflato vagamente Priest-iano).
A beneficio dei (tanti) cultori della NWOBHM istoriata di attitudine punk, arriva l’anthemBack to hell”, ma francamente preferisco i Bloody Dice quando espongono soluzioni melodiche maggiormente suadenti, come accade in “Unspoken”, o laddove impregnano di colate blues n’ psych le loro composizioni, vedasi “Don’t know where we’re going”, richiamante alla memoria qualcosa tra Soundgarden e My Sister’s Machine.
Face the truth”, degna di apparire nelle programmazioni di radio-rock contemporaneo accanto a Alter Bridge e Shinedown, sigilla “2” e lo pone, qualora le suggestioni sommariamente descritte siano gradite, tra gli ascolti consigliati del 2025.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.