Ben sette anni sono passati per ascoltare la nuova fatica dei tedeschi
Mob Rules, ormai sulle scene da più di 30 anni, on una nomea abbastanza conosciuta nel panorama heavy/power metal tedesco. Un sound ormai più che consolidato e conosciuto quello di questi musicisti, che prendendo a pieni mani dalle lezioni impartite da Running Wild, Accept, Grave Digger, e mescolandolo con il giusto pizzico di melodia, sono riusciti ad arrivare qui, nel 2025, con ancora molta energia e passione da fare invidia. C'è un limite però entro il quale la passione deve fare i conti con l'effettiva qualità delle canzoni proposte, e in questo ultimo ambito i Mob Rules negli ultimi anni non hanno certo brillato. A parere di chi scrive, l'ultimo album davvero degno di nota è stato 'Radical Peace' del 2009, per poi abbassarsi terribilmente su standard di medio livello che, inevitabiilmente, hanno portato le pubblicazioni dei successivi lavori a far pensare all'ascoltatore frasi come
"ah, ecco il nuovo album" oppure
"giusto, sono passati x anni, tempo del nuovo disco". Insomma, cadere in una routine di mediocrità dalla quale, si sa, è difficile uscire.
E tocca a
'Rise Of The Ruler' smentire queste affermazioni, ed effettivamente in questo caso le aspettative erano abbastanza alte rispetto ai precedenti, sia come detto per il lasso di tempo molto più esteso, ma anche per i singoli che promettevano finalmente un ispirazione ritrovata.
'Back To The Savage Land' ha dalla sua uno dei ritornelli meglio riusciti del full length, mentre per quanto riguarda '
Trial And Trail Of Fear' si decide di viaggiare su un riffing molto più robusto, senza tuttavia perdere il gusto della melodia grazie anche ad una prova vocale di
Klaus Dirks da manuale per tutta la durata. Ci si perde però ogni tanto qua e là, una volta con
'On The Trail', lento non necessario e che sembra stato esser messo tanto pe (nonostante un bel duetto maschile/femminile a partire dalla metà), e la successiva con
'Exiled', davvero fin troppo anonima e già sentita. Ci si riprende da questa altalena con
'Future Loom' che, seppur con un riff già sentito in mille altre occasioni riesce ad ergersi, ma anche con
'Coast Of Midgard', un ottimo concentrato di heavy metal senza tanti fronzoli.
Nulla di eclatante dunque, ma il compito richiesto ai
Mob Rules stavolta viene assolto, finalmente, senza eccessivi problemi o cadute di stile. Certo la perfezione è lontana, come detto le canzoni non propriamente eccellenti ci sono, ma nel compleso
'Rise Of The Ruler' riesce a dare nuovamente luce al nome di una band che sembrava veramente a un passo dal cadere per sempre nell'anonimato.
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