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Info

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Anno di uscita:1987
Durata:38 min.
Etichetta:Roadrunner

Tracklist

  1. OVERLORD
  2. R.I.P.
  3. NIGHT OF THE LIVING DEATH
  4. S.O.S.
  5. NONE SHALL DEFY
  6. SKELETONS IN THE CLOSET
  7. ANTHOLOGY OF DEATH
  8. PATH OF THE PSYCO

Line up

  • Steve Terror: guitars
  • Rick Nemes: drums
  • Chris Bailey: vocals
  • Kenny Hallman: guitars
  • Psycopath: bass

Voto medio utenti

Era il lontano aprile del 1986 quando, in quel di Toronto (Canada), Rick Names ed un tale che si faceva chiamare Psycopath, conobbero i giovani Kenny Hallman e Steve "Terror" e fondarono una propria band, dal nome Overlord. Ancora senza un cantante, i quattro incominciarono a scrivere brani propri, in grado di unire la potenza del thrash più rozzo a strutture articolate e meno immediate, ma è prima del 1987 che Rick e soci reclutano al microfono Chris Balley, con il quale registrano il primi demo, composto da quattro songs e registrato con un modesto ventiquattro piste ai Metal Works studio di Toronto. Il demo della band, che fortunatamente in quei mesi abbandonò l'abusato monicker Overlord, a favore dell'altrettanto orribile "Infernal Presence" prima, e del migliore "Infernäl Mäjesty" poi, arrivò presto sulla scrivania della sede newyorkese della Roadrunner Records.
Il resto è storia: meno di un anno, ed ecco pronto il debutto "None Shall Defy", uscito nell'ottobre del 1987 con il numero di catalogo RR 9609, un disco che suona proprio come nelle intenzioni della band: è un sound dall'approccio grezzo e violento, che nasconde però strutture e soluzioni più complesse, pur senza sfociare in terreni techno (dai quali restano ad anni luce di distanza), ed excursus estemporanei al di fuori dei terreni del thrash puro. Dalla violenta "S.O.S." alla spettacolare e intricata title-track, che tocca anche momenti doom come nell'ultimo refrain, gli Infernäl Mäjesty mostrano di avere quel qualcosa in più per emergere dalla massa, grazie soprattutto ad un sound personale, ad un'attitudine violenta e a soluzioni, musicali, ma soprattutto vocali, tuttora ritenute come un punto di riferimento fondamentale per il movimento death nato negli anni immediatamente successivi. Al contrario di molte altre thrash bands dell'epoca gli Infernäl Mäjesty mostrarono, con "None Shall Defy", di sapere picchiare con cattiveria, ma di essere anche in grado di maneggiare dignitosamente i propri strumenti, specialmente per quanto riguarda la sezione ritmica, trascinata alla grande da Rick Nemes, dietro le pelli, e dalle eccentriche linee del basso marcio e plettrato di Psycopath. Da "Overlord" alla conclusiva e atmosferica outro "Path of the Psycho", "None Shall Defy" non segna cali qualitativi: ogni pezzo è un must, ogni riff è ricercato ma dannatamente trascinante, ogni minuto è da headbanging sfrenato. Ma qualcosa non girò per il verso giusto: nonostante consensi entusiastici in Europa, Sud America e persino Nuova Zelanda, oltre che ovviamente in patria, gli Infernäl Mäjesty si sciolsero piano come neve al sole, rassegnati per la difficile e persistente situazione di crisi economica in cui versavano.
Nell'estate del 1988, poco prima di imbarcarsi per una serie di festival open air in Europa, i due membri fondatori Rick Names ed il bassista Psychopath, abbandonarono la band. Fu l'inizio della fine. La band litigò con la Roadrunner Records, allora madre di così tante bands da non riuscire più a seguirle tutte, che voleva spedire gli Infernäl Mäjesty in tour, mentre la band voleva, al contrario, concentrarsi sul secondo album, già pronto. Non bastarono gli innesti di Bob Quelch al basso e di Kevin Harriss alla batteria per far sopravvivere a lungo gli Infernäl Mäjesty, che registrarono il demo "Nigresent Dissolution" e, ormai rassegnati e senza contratto, videro uscire dai propri ranghi anche il singer Chris Bailey. L'arrivo in formazione di un personaggio tutt'altro che raccomandabile, noto semplicemente come Vince, portò la band canadese alla peggiore fine musicale possibile.
Vince, che nel proprio appartamento tagliò i polsi ad una giovane donna per succhiarle il sangue, divenne uno dei più noti criminali in Canada, venne arrestato e raggiunse la fama con la propria partecipazione a numerosi speciali televisivi sui vampiri, alcuni dei quali registrati dall'interno della sua cella. Al di là di queste sgradevoli vicende extra-musicali, che comunque non coinvolsero nemmeno di striscio gli altri musicisti, gli Infernäl Mäjesty restano ancora oggi una band fondamentale per la scena thrash più estrema. Nel febbraio 1996 la Displeased Records ha ristampato, su licenza della Roadrunner, il debutto "None Shall Defy", arricchito dalle due tracce del demo "Nigresent Dissolution"; sull'onda dell'entusiasmo la band si è riformata, nel 1997 ha fatto uscire "Unholier Than Thou" e nel 1999 il live auto-prodotto "Chaos in Copenaghen", che vede una line-up per tre quinti storica, composta da Steve Terror (chitarra), Chris Bailey (voce) e Kenny Hallman (chitarra).
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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