David Gilmour - Live At Circus Maximus, Rome

Copertina 8,5

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2025
Durata:137 min.
Etichetta:Sony Music

Tracklist

  1. 5 A.M.
  2. BLACK CAT
  3. LUCK AND STRANGE
  4. BREATHE (IN THE AIR)
  5. TIME
  6. FAT OLD SUN
  7. MAROONED
  8. WISH YOU WERE HERE
  9. VITA BREVIS
  10. BETWEEN TWO POINTS – WITH ROMANY GILMOUR
  11. HIGH HOPES
  12. SORROW
  13. THE PIPER’S CALL
  14. A GREAT DAY FOR FREEDOM
  15. IN ANY TONGUE
  16. THE GREAT GIG IN THE SKY
  17. A BOAT LIES WAITING
  18. COMING BACK TO LIFE
  19. DARK AND VELVET NIGHTS
  20. SINGS
  21. SCATTERED
  22. COMFORTABLY NUMB (ENCORE)

Line up

  • David Gilmour: guitars, vocals
  • Guy Pratt: bass
  • Adam Betts: drums, percussion
  • Rob Gentry: keyboards
  • Romany Gilmour: harps, vocals
  • Louise Marshall: piano, percussion, vocals
  • Greg Phillinganes: keyboards, piano, vocals
  • Hattie Webb: harp, percussion, vocals
  • Charley Webb: Vocals, guitars, ukulele, percussion
  • Ben Worsley: guitars, vocals

Voto medio utenti

Dici David Gilmour e hai detto tutto.
Già, potrei smettere subito questa recensione perché ormai le parole per definire il mitico dei disciolti Pink Floyd sono quasi tutte esaurite.
Questo nuovo live album che il nostro ha pubblicato quest’anno dopo il tour di supporto dell’ultimo “Luck And Strange” (aspettatevi la mia recensione del Blu Ray filmato dal vivo al Circo Massimo di Roma) è semplicemente stupendo.
Se conoscete la classe indiscutibile del chitarrista britannico, mollate il tutto e andate a comprare questo imperdibile documento dal vivo, perché il nostro coadiuvato da una band di tutto rispetto e con la figlia Romany nella brigata offre uno spettacolo garantito.
Questo nuovo disco pesca non solo dal recente passato come “Sings”, le malinconiche “A boat lies waiting”, “Beetween two points” con Romany Gilmour a prendere il comando oppure la titletrack “Luck and strange” dal gran bel giro blues ma giustamente prende anche dalla band madre del bravo David, qui abbiamo la sempiterna “Wish you were here”, “Time” una bella versione di “A great gig in the sky” e udite udite la bucolica e psych “Fat old sun” pescata da “Atom Heart Mother”.
Certo il nostro a volte si fa aiutare vocalmente, ma quando sfodera la sua Fender in quel suono unico e riconoscibile non ce n’è per nessuno, perciò well done Mr. Gilmour, si, ben fatto!
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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