Gli
War Grave sono una band inglese, formata da
Trent Powel e
Stuart Layne alle chitarre,
Roman Kantoch alla voce,
Charlie Gosset al basso e
Steve Brill alla batteria, nata nel 2021 ma che, solo in questo 2025, riesce finalmente a esordire sul mercato discografico, con il suo primo full-length, intitolato
Free Will.
Il sound del combo londinese, definito sulle varie testate di settore, come un connubio di power e thrash metal, in realtà, altro non è, che un tradizionale heavy-power di stampo melodico, con qualche lieve spruzzata thrash che, tanto per darvi dei punti di riferimento, potrebbe vagamente rimandare a certe sonorità tanto care a bands quali
Slough Feg e
Sacred Oath (emblematici brani come la title-track,
Rise Of The Titans,
Break These Chains) o, addirittura a qualche episodio della carriera solista di "Sua Maestà"
Bruce Dickinson (
Light Em Up, Wolf & Raven); ovviamente, con una caratura artistica ben diversa rispetto alle realtà appena citate (superfluo, ma doveroso, sottolinearlo).
Lo stile degli
War Grave è effettivamente troppo morbido e musicale per poter essere inserito all’interno del filone thrash, sia sotto il profilo strumentale, sia per la timbrica, eccessivamente pulita, adottata dal vocalist; ma, ad ogni modo, non sono assolutamente questi i limiti principali del loro debutto.
Le tracce di
Free Will sono formalmente prive di sbavature e caratterizzate da buoni intrecci di chitarra (ne sono esempi lampanti
As Far As You Can Go, oppure le conclusive
Forever With Me e
Only Here And Now) eppure, a livello compositivo, tutto suona tremendamente asettico e la scintilla sembra non scoccare mai veramente.
Intendiamoci, non siamo al cospetto di un brutto lavoro, che anzi, a tratti, si rivela gradevole ma, a conti fatti, la band sembra limitarsi al compitino, risultando troppo lineare ed eccessivamente scontata. L’album è privo di cambi di direzione o veri e propri picchi degni di nota che possano suscitare emozioni tangibili e lasciare un segno, spazzando via quella monotonia che, la sua pericolosa prevedibilità, potrebbe inevitabilmente creare.
A scongiurate questo rischio, ci pensano fortunatamente le buone intenzioni e le capacità tecniche che certamente non mancano agli
War Grave; tuttavia, sarebbe opportuna una maggiore abilità nel song-writing e occorrerebbe ampliare il ventaglio delle soluzioni compositive che, allo stato attuale, sono il vero e proprio tallone d’Achille della band e di questo suo debutto.
Insomma, le potenzialità ci sono, ma solo con un deciso cambio di rotta in fase di scrittura, le ambizioni degli
War Grave si possono trasformare in risultati concreti, rendendo cosi la loro proposta, veramente incisiva.
Staremo a vedere…
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