Tornano i fiorentini alfieri del metal classico più puro ed incontaminato con un concept album.
Il disco è lungo, quasi un’ora ma bisogna ammettere che scorre presto perché non c’è un solo momento di stanca.
I brani hanno anche dei profumi sonori che si rifanno ai
Mercyful Fate per la rocciosità dei pezzi compatti ma che sanno dare qualcosa di dinamico al loro interno come in “
Pape satan” o la titletrack; un plauso va anche alle chitarre che graffiano e tirano fuori riff taglienti ma sanno anche toccare buone melodie non solo negli assoli ma cedendo il passo ad atmosfere acustiche come in “
Prayer for my demons” con qualcosa di maideniano sullo sfondo.
Bellissimo il brano il mio silenzio, quasi prog con un gusto heavy ma senza dover sacrificare la melodia ed un bel ritornello, l’unico pezzo cantato in italiano dai fiorentini.
Menzione d’obbligo per la frontwoman
Silvia Agnoloni dal timbro profondo e assolutamente personale rispetto ad altre colleghe che dona pathos interpretativo ed è una freccia nell’arco in più di questi virgulti.
Seconda prova eccelsa che conferma le buonissime impressioni che ho avuto dal loro esordio ben cinque anni fa, attendo con trepidazione il terzo sigillo ma per ora bravi.
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