Copertina 8,5

Info

Past
Genere:Death Metal
Anno di uscita:1996
Durata:32 min.
Etichetta:Wrong Again
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. CROWN OF HORNS
  2. SLIT YOUR GUTS
  3. GRAVES OF THE FATHERS
  4. DEAD AND DRIPPING
  5. BENEDECTINE CONVULSIONS
  6. PHOBOPHILE
  7. LICHMISTRESS
  8. ORGIASTIC DISEMBOWELMENT

Line up

  • Lord Worm: vocals
  • Jon Levasseur: guitars
  • Eric Langlois: bass
  • Flo Mounier: drums

Voto medio utenti

"None So Vile" è uno degli album che hanno fatto e che sono la storia del death metal più tecnico e brutale, uno di quei dischi che escono ogni ventanni e che sono destinati a segnare inesorabilmente e profondamente tutto un filone musicale. La difficoltà quindi di rendere giustizia ad un classico del metal estremo con una recensione all'altezza è veramente grande, ma non avendo certo la pretesa di descriverlo in ogni suo dettaglio mi prodigherò per fare in modo che quel che sto per scrivere dia almeno l'idea del disco a cui ci troviamo davanti.
L'opener "Crown Of Horns" è uno dei cavalli di battaglia dei Cryptopsy e racchiude nei suoi 3 minuti e 57 secondi tutti gli ingredienti che fanno parte della cucina del gruppo: batteria stratosferica, veloce, tecnica, compatta e brutale, con chitarre che macinano riff vorticosi e psicotici senza mai sconfinare nella cacofonia o nel rumorismo e una voce gutturale e profonda che lascia spazio anche a qualche accenno di screaming. La struttura del brano poi è avvincente e sempre in continua mutazione, passando dall'assalto frontale all'inizio, per poi passare per stacchi più lenti e quadrati, per tornare in lidi brutaleggianti per chiudere in bellezza con un rallentamento granitico. La seguente "Slit Your Guts" è un altro di quei brani che hanno reso celebri i Cryptopsy e che stazionano ormai periodicamente nei live set della band, un pezzo che mette in risalto e bene in evidenza la caratura tecnica dei quattro musicisti, che in questo frangente giocano con disinvoltura disarmante con tempi veloci e parti strumentali che definire folli sarebbe riduttivo e con pezzi più meditati ma che rivelano una brutalità intrinseca che ben pochi altri gruppi, ad esempio i Nile, sono riusciti ad evidenziare. Il macello continua con "Graves Of the Fathers", un pezzo che si affida meno alla velocità pur non rinunciando ad un impatto fortissimo, richiamando qua e là anche ai padri Cannibal Corpse per quel che riguarda la circolarità delle parti di chitarra. Che dire delle rimanenti cinque tracce? Gli elementi di base rimangono gli stessi, di volta in volta scomposti e ricomposti in maniera differente, supportati anche da un'ispirazione e da una creatività che si riscontra solo nei capolavori, alla cui schiera appartiene questo "None So Vile".
La produzione è buona, i suoni sono assemblati in maniera intelligente senza creare un minestrone sonoro in cui tutti gli strumenti sono irriconoscibili, cosa essenziale per la buona riuscita di un album di death tecnico, che altrimenti rischierebbe di perdersi nella caoticità.
Con questo disco i Cryptopsy sono entrati di diritto nell'Olimpo del brutal death, grazie a otto pezzi che sono una perfetta sintesi di tecnica, gusto per gli arrangiamenti (senza dimenticare la melodia!) e un tiro pazzesco ed irresistibile che permette di ascoltare "None So Vile" tutto d'un fiato senza un momento di noia. Chi non possiede ancora questo album se lo procuri all'istante, garantisco che non rimarrà deluso.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata
impressionante

commovente nella sua furia iconoclasta, riuscì a potenziare il sound malato di "blasphemy made flesh" con canzoni ancora piu belle e violente. stile vocale(mai più riprodotto dalla band stessa, neanche con il ritorno di lord worm) e batteristico unico, grandi chitarristi e un bassista veramente talentuoso, oscurità e foga blasfema degna dei deicide, ma con la potenza e la tecnica a livello dei suffocation. un buon approccio per chi vuole entrare nel mondo della musica estrema.

none so vile

questo disco è una mazzata in faccia. il batterista è un fenomeno

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 02 mag 2008 alle 08:35

un grande gruppo sottovalutato

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