"Uno per uno, tutti quanti diventeremo ombre".Con queste rassicuranti parole si presenta a noi
Somber, mente unica dietro gli esordienti
Dysthymian, one man band svedese avvolta nel più completo mistero.
"Ex Vita Abire", rilasciato da una sotto etichetta della Nordvis, dopo essere uscito in solo formato digitale ad inzio anno, è un lavoro
nerissimo, è Black Metal declinato nella sua versione depressive, ma non è disperato in senso lato quanto, piuttosto, impenetrabile, malato e ricco di profonda sofferenza.
Nelle tracce che lo compongono, non c'è spazio per facili melodie o per "lamenti" assortiti, troppo spesso tipici del genere, ma c'è un vago senso di rassegnazione esaltato da micidiali sfuriate in blast beats, mid tempos ossessivi, scream inumano e distante, chitarre taglienti come gelide lamette ed uno stretto legame con il black primigenio (primi anni '90), grazie al quale
Dysthymian ti penetra sotto la pelle con la sua musica che è incarnazione di terrore e dolore, un mix perfettamente riuscito in un album lontano dagli stereotipi, mai banale, arrangiato con grande classe e, soprattutto, dannatamente, fottutamente, oscuro come solo la morte, credo, potrebbe esserlo.
"Ex Vita Abire" è, dunque, un'ombra malefica che si allunga sul mondo, inglobandolo e rendendolo pericoloso: questo è il suono dell'estremo (vero), è il senso della catarsi attraverso il dolore, è la magia del metallo nero che si trasforma in emozione distruttiva.
Un piccolo gioiello che si abbevera alla fonte della nera fiamma e che cresce sulla miseria del genere umano.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?