Album bellissimo ed “enorme”.
Perchè qui si respira
Storia con la s maiuscola in appena quattro tracce delle quali una strumentale.
Qui abbiamo un album che è un puro concentrato di epic metal estremo con venature black ma soprattutto profuma di
Bathory.
La sensazione è forte; si sente lo spirito di
Quorthon aleggiare su tutto l’album come nume ispiratore ma non solo; perché qui ci sono interventi di fisarmonica, un bellissimo solo di clarinetto e sfuriate estreme come nell’apertura “
Il voto infranto (L’ira di Mamerte)", in alternanza a marce lente, ma condite da strumenti acustici e tastiere a offrire un’atmosfera densa e “antica”; la voce è profonda, narrante con i cori drammatici come nella terza “
Il rito della consacrazione” con le chitarre che si uniscono al clarinetto e a far da collante il frontman dei sardi
Kre ^ U,
Ignazio Cuga in arte
Brusiore.
Tutto il disco risente di appartenenza, identità, radici, parole spesso dimenticate o che vengono negativamente tacciate di ogni nefandezza per inseguire mode woke; qui si respira, si sente con il cuore la storia del nostro passato, della terra italica nei tempi antichi riscoperta e diventare viva e pulsante, ritorno eccelso ed eccellente, questo concept album fila dritto nella mia top di fine anno, fatelo vostro!
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