Copertina 9

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2025
Durata:57 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. WAR IN (THE BEGINNING OF THE FALL)
  2. 1914 (THE SIEGE OF PRZEMYŚL)
  3. 1915 (EASTER BATTLE FOR THE ZWININ RIDGE)
  4. 1916 (THE SüDTIROL OFFENSIVE)
  5. 1917 (THE ISONZO FRONT)
  6. 1918, PT. 1: WIA (WOUNDED IN ACTION)
  7. 1918, PT. 2: POW (PRISONER OF WAR)
  8. 1918, PT. 3: ADE (A DUTY TO ESCAPE)
  9. 1919 (THE HOME WHERE I DIED)
  10. WAR OUT (THE END?)

Line up

  • K.K. LIR. Lemberg Nr.19 Fähnrich, Rostislaw Potoplacht: drums
  • k.u.k. Galizisches IR Nr.15, Gefreiter, Ditmar Kumarberg: vocals
  • K.K. LIR Czernowitz Nr.22 Oberleutnant, Witaly Wyhovsky: guitars
  • K.K. LIR Stanislau Nr.20 Zugsführer, Oleksa Fisiuk: guitars
  • k.u.k. Galizisch-Bukowina’sches IR Nr.24, Feldwebel, Armen Howhannisjan: bass

Voto medio utenti

Ci sono gruppi che trattano la tragedia della I Guerra Mondiale come un fumetto e ci sono gruppi che ne sottolineano la giusta importanza con musiche e testi seri. Alla prima categoria appartengono band quali Sabaton e alla seconda gruppi come gli ucraini 1914 che tra il precedente lavoro uscito nel 2021 e quest'ultimo "Viribus Unitis" hanno visto il loro paese invaso dalla Russia; un disco sentito, impegnato, triste, disperato e dedicato al proprio paese logorato dal conflitto. Il titolo del disco significa "con le forze unite" e le liriche sono un omaggio non solo ad alcune delle più significative battaglie della I Guerra Mondiale ma soprattutto, e qui noi ITALIANI dovremmo metterci sull'attenti, al coraggio delle nostre truppe impegnate al fronte proprio contro quello che era l'impero austro-ungarico ( dichiarazione di guerra del 23.5.1915 ). La particolarità dei testi è infatti quella di riportare fedelmente alcune registrazioni originali dell'epoca in lingua italiana oltre a una canzone dedicata alla battaglia dell'Isonzo, nonchè alle battaglie del Piave (la canzone "Monte Grappa" composta dal generale Emiliodel Bono nel 1918 ), del Trentino dell'Altopiano di Asiago; il tutto grazie ad un lavoro di recupero da archivi italiani cui il singer Ditmar Kumarberg ha avuto accesso grazie ad un amico-ricercatore italiano. Inutile dire che il disco risente di questo climax drammatico con canzoni tiratissime, cupe, con un muro di suono impressionante e vocal rabbiose ma intellegibili che ringhiano l'orrore della guerra. Il clima disperato e furente è però spesso interrotto da intermezzi composti da inni e canzoni originali della I Guerra Mondiale, il che rende tutto molto suggestivo ed il disco scorre come un carro armato che annienta i nemici. Le 10 canzoni del disco vanno assimilate tutte d'un fiato perchè sono un affresco terribile della Grande Guerra fra velocità parossistiche tipiche del Blackened Death Metal e rallentamenti cadenzati tipici del Doom.
Ma la chicca del disco è la struggente, disperata ballad piano e voce ( da parte del guest Jerome Reuter dei Rome ) "1919 The Home Where I Died, vero capolavoro evocativo che rende "Viribus Unitis" una delle migliori uscite dell'anno in ambito estremo.

Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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