Copertina SV

Info

Anno di uscita:1982
Durata:40 min.
Etichetta:Thunderload Records

Tracklist

  1. HEAVY METAL ANGELS (IN METAL AND LEATHER)
  2. MIGHT FOR RIGHT
  3. SOMETHING NEW
  4. BLEEDING STREETS
  5. THE GUITAR IS MY SWORD
  6. STILL THERE IS TIME
  7. LITTLE LIES
  8. DAYBREAK ECSTASY

Line up

  • Styrbjorn Wahlquist: drums, vocals
  • Ragne Wahlquist: guitar, vocals
  • Eddy Malm: guitar, vocals
  • Torbjorn Ragnesjo: bass

Voto medio utenti

Gli Heavy Load furono una delle prime bands di un certo spessore provenienti dalla Scandinavia, tanto che l'album in questione risale addirittura al lontano 1982. Lo stile, i testi e l'immagine, fortemente ancorata alla mitologia nordica e vichinga, hanno fatto sì che venissero considerati come i precursori dell'epic metal. "Death or Glory" è senza dubbio l'album più rappresentativo della band, allora da poco rivoluzionata con l'ingresso in formazione di un ulteriore chitarrista, Eddy Malm, e di un nuovo bassista, Torbjorn Ragnesjo. L'album si apre con l'anthemica "Heavy Metal Angels", vero e proprio metal inno cantato da Ragne e contraddistinto da inserimenti puramente epic; segue a ruota "Might for Right", dove si sterza verso sonorità più tedesche e si schiaccia maggiormente sull'acceleratore. Mezzo passo falso con la successiva "Something New", mid-tempos penalizzato purtroppo da una prestazione non eccezionale alla voce del chitarrista Eddy Malm. Si rialza decisamente il livello esecutivo e compositivo grazie alla più spinta "Bleeding Streets", diretta e immediata song dove la fa da padrona questa volta la voce di Styrbjorn. Si prosegue con la spettacolare "The Guitar is my Sword" dove si ritorna a sonorità decisamente più epic; degno di nota è qui soprattutto il testo, da erigersi a simbolo dell'album intero. Sulle parole "Rock and Roll is my Lord 'til the very last sigh" si conclude così la prima facciata del vinile. Il lato B è inaugurato dalla veloce "Still there is Time", con un fill centrale decisamente precursore dell'Helloween-style, seguita da un'altra epica song, "Traveller", da ricordare specialmente per i cori e per l'ottima prestazione di Ragne alla voce. Eddy Malm si rifà invece con la buona interpretazione vocale di "Little Lies", up-tempo ben ritmato che sfocia in un coinvolgente refrain melodico. Si volge al termine con "Daybreak Ecstasy" nella quale torna al microfono Ragne; la song, introdotta da un'atmosferica parte acustica, evidenzia pienamente la capacità e l'originalità compositiva della band, capace ancora una volta di creare un ottimo pezzo in cui si alternano momenti quasi oscuri ad altri più spinti e segnati da spettacolari riffs di chitarra di quelli ormai tanto rari nella scena attuale. Sicuramente un album destinato ad un posto di onore nella storia e che segnò l'ormai ineluttabile declino della NWOBHM a favore di un sound decisamente più sostenuto e di atmosfere nuove e sino ad allora sconosciute
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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