Fin dagli esordi i canadesi Anvil si sono immolati al sacro verbo del metal, l’esordio del 1981 si intitola “Hard’n’heavy” a seguire l’anno dopo “Metal on metal; naturalmente il successivo album mantiene inalterate le caratteristiche tributarie all’incontaminato heavy metal e nel 1983 dalla fucina Anvil viene forgiato il terzo vessillo, “Forged in fire”. Steve “Lips” Kudlow, Ian Dickinson, Dave Allison e Robb Reiner sono i quattro cavalieri chiamati a creare e a forgiare l’ennesimo platter di heavy metal, “Forged in fire” vede i quattro canadesi migliorare grazie ad un songwriting più maturo e ad arrangiamenti più curati, con un sound figlio dei maestri europei come Judas Priest, Iron Maiden e Scorpions ma impreziosito di una sana cattiveria e grinta che delinea la caratteristica musicale di Lips e soci.
Gli Anvil non conoscono compromessi, pestano duro, suonano veloci e fanno tanto ma tanto rumore, la ristampa della Axe Killer fa guadagnare a “Forged in fire” una nuova dinamica ed impreziosisce le dieci bordate ivi contenute, tra l’altro il booklet è arricchito di nuove foto, dei testi e di note biografiche della band. La title-track è un macigno, la struttura del pezzo è formato da continue svisate delle twin guitars, dalla ritmica pesantissima della copia Dickinson/Reiner (il primo al basso, il secondo batterista) e dalle vocals strazianti e malefiche di Lips (voce e chitarra); rullata di Reiner e l’incudine si lancia in uno speed forsennato, metal d’altri tempi che purtroppo non trova ispirazione presso le giovani leve. All’ascolto del riff di “Free as the wind” vi chiederete quante volte Rock’N’Rolf (leader dei Running Wild) lo abbia preso a prestito, classico riff alla Maiden molto accelerato con inserti di solos di chitarre efficaci e ben calibrati, gran bella metal song. Nuovamente il martello pneumatico di Reiner batte i tempi, “Butter-bust Jerky”, mentre le serrate ritmiche di Lips e Allison (chitarrista) dettano i tempi su velocità folli, gli assoli sono sempre efficacissimi risultando la caratteristica peculiare del metal dell’incudine. Una serie di assoli tirati aprono le danze della successiva “Future wars”, grandiosa track di metal con le palle, tempi serrati ed il peso di un incudine d’acciaio vi piomba sul testone fracassandolo, “Hard times-fast ladies” è un inno metal alle tanto amate groupies, il ritornello è tutto un programma. La N.W.O.B.H.M. fa capolino in “Make it up to you”, una cavalcata in stile Saxon che sa far breccia nei cuori dei bikers sparsi per il mondo; rush finale con la violentissima “Motormount”, doppia cassa sparata ad altissima velocità, le chitarre ritmiche disegnano una morsa letale degna di “Fast as a shark” degli Accept, in chiusura “Winged assassins” vede il basso di Dickinson dettare i tempi mentre le chitarre rincorrono, afferrano, dilaniano ogni traccia delle loro prede, metal song che esprime al meglio la forza e la grandezza degli Anvil.
“If it’s too loud, you’re too old-Get the hell out cause you’ve been told!”
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