Copertina 1

Info

Demo
Anno di uscita:2006
Durata:36 min.

Tracklist

  1. EVERY PARTICLE OF DUST BREATHE FOR IS FEAR
  2. OF US MOTHER IS THE EARTH
  3. DEATH'S KINGDOM
  4. CATCHING FIRE CROSSES
  5. STILL HE IS HERE
  6. THE SOUL
  7. WEEPING OVER THE WEB OF LIFE
  8. IN THE SUMMIT OF ROOFS
  9. THE FAIRY'S WORLD
  10. ADMISSION FOR THE HEREAFTER
  11. IN THE THICK SHADOWS
  12. THE MENTAL TRAVELLER

Line up

  • HarakDèbris: all instruments

Voto medio utenti

Questo non può essere altro che uno scherzo di pessimo gusto. E' tutto quello che mi viene in mente dopo aver tentato di concludere l'ascolto di trentasei minuti di delirio più totale. Non riesco a togliermi dalla mente l'immagine di un ragazzo annoiato, che un giorno decide di mettersi davanti al pc per creare dal nulla un po’ di 'musica'. Sceglie nomi e pseudonimi altisonanti, e si butta a capofitto nella composizione di ben dodici pezzi, titolati con altrettanti nomi in un inglese che sarebbe un eufemismo definire sgrammaticato. Lascia fluire i pezzi dalla sua mente senza alcun controllo, mescola riff casuali a un drumming nervoso che più sintetico non si può, continua a cambiare i tempi in maniera imprevedibile lasciando le chitarre libere di improvvisare. Il risultato è veramente disastroso, e non credo di esagerare nel dire di non aver mai sentito un demo più fastidioso di questo. Non è questione di genere suonato, sono proprio le canzoni che non fanno altro che irritare per tutta la mezz'ora di durata, con soluzioni che dalle nostre parti si usa definire 'ad minchiam'. Brevi e inutili assoli, parti totalmente stonate e senza senso, tastiere perennemente fuori luogo, nessun filo logico a reggere le composizioni... è un'accozzaglia di idee, tenute insieme solo dalla vicinanza all'interno dello stesso pezzo. Davvero, mi dispiace parlare in questi toni, ma non riesco proprio a salvare nulla di "Death Off". A volte bisogna anche essere diretti per stroncare dei tentativi basati sulla credenza secondo cui "basta un pc e ci provano tutti, ce la posso fare anche io". Alla fine siamo noi poveri redattori a uscire con il mal di testa da una mezz'ora che avremmo preferito passare in un cantiere edile ad ascoltare i rumori delle costruzioni, piuttosto che a innervosirci in questo modo. Un po’ più di rispetto nei nostri confronti, e un po’ più di realismo da parte di chi ci invia i propri lavori a volte non guasterebbe.

Contatti: Email: deathkenosdeafs@email.it
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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