Copertina 8

Info

Anno di uscita:2025
Durata:42 min.
Etichetta:Pride & Joy Music

Tracklist

  1. TOP OF THE WORLD
  2. A MILLION MILES AWAY
  3. FACE DOWN IN THE DIRT
  4. PARADISE
  5. GOT TO GO
  6. THE RIGHT KIND OF LOVIN'
  7. TURN THE PAGE
  8. HEROES
  9. REVOLUTION
  10. GIVIN' IT ALL

Line up

  • Helena Sommerdahl: vocals
  • Mikael Danielsson: guitar
  • Tony Lindh: guitar
  • Hasse Hagman: bass
  • Glenn Jonsson: drums

Voto medio utenti

Quando uno pensa di aver già ascoltato il meglio dall’anno in corso in fatto di hard melodico, ecco che a metterti in “difficoltà” arriva il lavoro di debutto di una band svedese (di Upplands Väsby … luogo che, vista la cospicua produzione artistica, deve avere qualcosa di “speciale” nell’acqua o in qualche altro alimento di grande consumo …) denominata Civil Daze.
Nato come progetto solista del chitarrista e compositore Mikael Danielsson e accantonato per un po’ fino al reperimento della voce “giusta” per le canzoni, il gruppo è diventato tale grazie innanzi tutto all’ugola graffiante e duttile di Helena Sommerdahl, una valorosa “amazzone” della fonazione modulata con numi tutelari che vanno da Ann Wilson a Robin Beck, passando per Debbie Davis, Darby Mills e Lee Aaron.
Reperita la frontwoman adeguata e convocato tra le amicizie musicali di Danielsson un trio di strumentisti di valore, ecco che “Once in a blue moon” può finalmente vedere la luce, con il prestigioso patrocinio della Pride & Joy Music e per la soddisfazione di tutti gli estimatori di Whitesnake, Heart, Europe e Witness.
Hard-rock blues e AOR si combinano ad arte, infatti, in una decina di brani veramente ben congegnati e coinvolgenti, in cui l’ugola della Sommerdahl può esprimersi in tutta la sua prorompente e appassionata forza espressiva, proprio come accade nell’openerTop of the world”, un incrocio tra AC / DC e Heart dalla presa emotiva fulminea e rapace.
A million miles away” alleggerisce leggermente il clima sonico e anche grazie al sagace tocco Van Halen-esco e al ritornello da contagio istantaneo si candida fin dal primo contatto come un highlight dell’opera, mentre “Face down in the dirt” ritorna su sentieri specificamente hard-blues, in cui rilevare vaghi rimandi ai sempre seminali Rainbow.
Il rock adulto a ventiquattro carati riemerge, invece, nel sontuoso crepuscolo che avvolge “Paradise” e nelle pulsazioni accoglienti di “Turn the page” e se “Got to go” mescola Whitesnake e Starship in maniera veramente superba (con un approccio che può ricordare i migliori Nestor!), “The right kind of lovin'” e "Heroes” rimpinguano la quota di appassionato hard-rock dell’albo, dominato dalla laringe grondante pathos di Helena.
Il finale di raccolta, rappresentato dai chiaroscuri melodici di “Revolution” e dalla grinta suadente di “Givin' it all”, incorpora ulteriore materiale di pregio nei solchi di “Once in a blue moon”, un disco da ascoltare dall’inizio alla fine senza subire in alcun modo l’onta dello skip.
Aggiungere i Civil Daze tra le belle “sorprese” artistiche emerse nel 2025 diventa quindi opportuno e doveroso, considerandola una di quelle da sostenere immediatamente e da seguire con grande attenzione nelle sue mosse future.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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