Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2025
Durata:43 min.
Etichetta:Iron Shield Records

Tracklist

  1. KNIGHTMARE
  2. FIGHT, WARRIOR
  3. A.O.R. (ALL OUT RUNNING)
  4. LOHENGRIN
  5. RISE OF THE IMMORTALS
  6. STILL BELIEVE
  7. FATAL DESTROYER

Line up

  • Massimo Ventura: guitars, vocals
  • Simone Galasso: guitars
  • Stefano Paparesta: bass
  • Enrico Cairola: drums
  • Marco De Fabianis: keyboards

Voto medio utenti

Ho avuto la fortuna di approcciarmi a "Rise of the Immortals" proprio in concomitanza con il concerto chegli Hounds hanno da poco tenuto di supporto agli Helstar proprio nella capitale sabauda.

E - bene dirlo subito - il quintetto torinese ha vinto e convinto su tutti i fronti: i nuovi brani sono tanto efficaci dal vivo quanto dal supporto digitale, spazzando via ogni dubbio, tentennamento o perplessità che avevo avvertito ed espresso cinque anni fa in occasione del precedente "Warrior of Sun", il loro esordio sulla lunga distanza dopo l'omonimo EP uscito nel 2018.

"Knightmare" è proprio il brano ideale per spazzare ogni dubbio, una carica eroica ed epica dove spicca la grinta del cantante/chitarrista Massimo Ventura, che guida all'assalto i propri compagni d'avventura, Stefano Paparesta al basso, il batterista Enrico Cairola, Marco De Fabianis alle tastiere e l'ultimo arruolato - purtroppo non in tempo per partecipare alle fasi di registrazione del disco - Simone Galasso alla seconda chitarra, verso quei campi di battaglia battuti da formazioni come Manowar e Virgin Steel. La tenzone continua con la più diretta "Fight, Warrior" che mi ha ricordato maggiormente i primi Omen ed Armored Saint, dove piazzano una lunga porzione strumentale - con tanto di guitar solo - letteralmente spettacolare. È invece un inatteso approccio un po' alla Van Halen e un po' alla The Who ad aprire e a condurre le danze della seguente "A.O.R. (All Out Running)" con quella sua struttura che riecheggia apertamente il miglior Heavy Rock degli anni '80, tra Dokken e Keel, per un altro brano dove incappiamo nell’ennesimo ottimo assolo di chitarra.
Ma le sorprese non finiscono qui, infatti, la wagneriana "Lohengrin" è una pregevole traccia strumentale, intensa, sognante e chiaramente in odor di Savatage (ricordiamoci che "Hounds" è un brano del loro "Gutter Ballet") che conferma tutte le qualità tecniche dei singoli musicisti e la peculiarità di una produzione - curata da Giovanni Fiorini - che rifugge i moderni toni bombastici a favore di un suono avvolgente e potente. Ritroviamo lo spirito della formazione di Tampa anche su "Rise of the Immortals" che si avvia sulle note di un malinconico pianoforte per poi aprirsi a scatti energici e maestosi ma sempre e comunque con quel marcato apporto melodico che ne caratterizza anche i momenti più intensi. A questo punto gli Hounds hanno probabilmente pensato che fosse giunto il momento per puntare proprio sull'aspetto melodico della loro proposta, e lo fanno con la ballad "Still Believe", che se non supera la prova per l'originalità ci riesce - facilmente – per la passione messa in campo, con una prova complessiva superba, dove non ci si può esimere di sottolineare la versatilità della voce di Ventura, dalla timbrica ruvida ma calda e intensa.
La tempesta dopo la quiete... ecco cosa ci si aspetta da "Fatal Destroyer" che ci riporta in pieno US Power and Epic Metal: un'altra cavalcata verso la gloria, anche se si poteva snellirne il finale, che mi pare tirato un po' troppo per le lunghe, giusto per far risultare il tutto più efficace.

Con "Rise of the Immortals" gli Hounds hanno superato ogni aspettativa, e lo fanno con questi sette episodi ricchi di spunti, suggestioni e pathos... e sicuramente non mancheranno le occasioni di riascoltarle, magari anche da un bel palco.


Metal.it
What else?
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.