E' da quando è uscito "Damned in Black" che aspettavo impaziente il nuovo capitolo degli Immortal, tra l'altro trasferitisi dalla Osmose all'"onnipotente" Nuclear Blast! Nel mio stereo non è mai mancato il loro penultimo lavoro..davvero un disco di crescita e maturazione, dopo il secondo me mediocre e di transizione "At the Heart of Winter". Se "Damned in Black" è stato quindi un disco in cui la band ha imboccato una strada ben precisa, "Sons of Northern Darkness" è la consacrazione dei nuovi Immortal, un disco altamente maturo, in cui la band dimostra di saperci davvero fare, sia su tempistiche veloci e furiose, sia su tempi più cadenzati e riflessivi. Le canzoni di questo nuovo disco sono a dir poco spettacolari, soprattutto dal punto di visto della carica. I tre norvegesi (quattro con Demonaz, se vogliamo parlare anche di testi!) sono riusciti a creare qualcosa di davvero trascinante e di omogeneo. La band mi ha sempre colpito per la capacità che possiede di esprimere in musica, la desolazione, il gelo, l'immensa vastità delle terre ghiacciate descritte scrupolosamente nei loro testi. Ed è così che in canzoni come "Tyrants", il freddo e la desolazione sono palpabili grazie a tempistiche più cadenzate e ad arpeggi di chitarra pulita in classico stile Immortal. Non ho trovato in questo "Sons of Northern Darkness" dei momenti di cedimento...tutto fila liscio e alla grande! Si parte con la furiosa "One by One" per poi continuare con la veloce ed incredibile titletrack (forse la migliore song del disco). Dopo la già citata "Tyrants" si passa a "Demonium", song che mi ha finalmente ricordato il passato "iper-veloce" della band di albums come "Battles in the North" o "Blizzard Beasts". Si prosegue con un'altra song cadenzata "Within the Dark Mind", andando avanti con la spedita "In my Kingdom Cold". Si arriva adesso ad un'altra song davvero incredibile, ovvero "Antarctica", davvero epica e brillante..le tastiere iniziali mi hanno ricordato la grandissima "Mountains of Might". L'album si conclude con la cadenzata "Beyond the North Waves", ricca di evocativi arpeggi e tastiere di sottofondo (da brividi!). Prodotto agli ormai mitici Abyss Studios, il disco gode di una produzione precisissima che esalta anche le miglioratissime doti tecniche dei singoli componenti. Per esempio Horgh, da "Blizzard Beasts", di miglioramenti ne ho fatti parecchi e si candida con questa sua nuova prestazione come batterista davvero originale e versatile (basta sentire le rullate finali sulla titletrack...davvero grande!). Insomma gli Immortal approdano alla Nuclear Blast e la cosa è altamente meritata, grazie a questo disco davvero fresco (anzi direi glaciale!) e trascinante. Consigliato davvero a tutti!!!
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