Aprile deve essere il mese delle sorprese…più di una volta in questo mese mi è capitato di recensire dei lavori che sulla carta non mi dicevano moltissimo, ed il nuovo Tribe After Tribe era uno di quelli. Certo, Robbi Robb non è l’ultimo arrivato sulla scena metal (o affine), ma avevo forti dubbi sul valore di questa produzione…ed invece, manco a dirlo, eccomi qua a parlare bene di ‘Enchanted Entrance’. Vi dico subito che bisogna essere in certi stati psico – mentali (ehi, non capitemi male, intendo dire che bisogna essere disposti ad ascoltare un lavoro molto complesso ed avere un’ottima apertura mentale per avvicinarsi al suono di Mr. Robbi Robb) per ascoltare tutto il platter, in quanto risulta molto difficile inquadrare esattamente il suono di T.A.T: si spazia da elementi in perfetto Ministy docet, come in ‘100000’, ad elementi più verso la sponda english pop electro rock di derivazione psichedelico (come gli ultimi U2 hanno contribuito a costruire) come in ‘Eloise’, una song che sembra essere stata partorita e cantata da Bono stesso, passando per ritmi mistici, chitarre pesanti, drums rocciosi, tessiture prettamente dark ed oscure, cantici di pura psichedelia di vena trance, groove morbidi e pulsanti, tenui ed incalzanti loop, aggressioni tribali e contaminazioni New Age: il tutto recintato dalla più completa libertà spirituale, stilistica e musicale. Un album dunque complesso, intimo ed intimistico, destinato forse a pochi…anche se quei pochi potranno sfamare la propria fame assaporando il vortice di passioni e misticismo che Tribe After Tribe è riuscito a racchiudere in un pezzetto di materiale riflettente che prende il nome di compact disc.
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