Secondo album per gli Infliction, giunti a questo “The Silencer” dopo il buon esordio a nome “The Fainted Smell of Suicide”, uscito sul mercato per la tedesca VOL Records circa un paio di anni fa, e finalmente concentrati, con discreto successo peraltro, solamente sulla musica dopo i fatti di cronaca tristemente noti che li hanno visti coinvolti negli ultimi anni.
Il death metal canonico degli esordi, ormai risalenti a dieci anni fa, è scemato ed è stato sgrezzato in una ricca miscela di vari generi, che vanno appunto dal death metal di scuola scandinava, al thrash, al power americano di scuola Nevermore, fino a giungere alle soglie del dark/gothic, anche per l’uso che viene fatto della voce maschile. Con questo melting-pot di generi il gruppo che maggiormente viene richiamato alla mente dagli Infliction è quello degli americani Shadows Fall, band a nostro avviso notevolmente sopravvalutata di fronte alla quale il combo italiano (anche se non interamente, a causa della presenza di Jon e Bjorn dei Night In Gales alla voce) non sfigura di certo. Belle ed accattivanti linee vocali, melodie che funzionano, aggressività presente ma bilanciata con la struttura più che variegata dei brani fanno di questo “The Silencer” un album davvero interessante e meritevole perlomeno di un ascolto e che potrebbe rappresentare una lietissima sorpresa per più di un ascoltatore. Da segnalare: i brani migliori “Eyeseeblack” e “Thirtyseven”, la cover degli Ultravox “The Voice”, l’ottima cristallina produzione ed infine l’ottimo comportamento della label Cruz del Sur Music che ha totalmente omesso ogni riferimento al passato della band, non approfittandosi di notevole pubblicità. Nota negativa: il sistema anticopia di cui è dotato il cd che risulta a dir poco fastidioso e poco pratico se si ascolta il cd tramite il computer.