Partiti da Sciacca col nome di Minerva nel lontano 1997, nel 2004 diventano Zetazero e appunto, come dice il titolo del loro disco, ripartono da zero, avendo dovuto cambiare il loro monicker a causa di omonimia con un’altra band. Ripartono anche da una nuova etichetta, la partenopea Blend’R, che con i Zetazero si gettano in un territorio a metà tra il sound tipicamente inglese ed il pop italiano stile Max Gazzè, con sprazzi di Radiohead, Afterhours e Marlene Kuntz.
“Ripartire da Zero” vede la sua luce in questa altalenante dicotomia tra questi due generi, ove prevale lo stile inglese (leggi “C’est la Vie”), ove invece sono altre caratteristiche a colpire, ad esempio nel primo singolo “Amore al Buio”, dove spiccano i testi, fortunatamente questi non di matrice italica (quelli dove sole fa rima con cuore e amore), che svolgono un ruolo importante nella musica dei Zetazero.
Nonostante il disco sia stato registrato con una produzione nettamente casalinga (come citato nella bio, computer in cameretta, un microfono, un programma e via) il disco presenta un suono all’altezza di una produzione del 2005 e si lascia apprezzare per il suo mood rilassato ed un modo intelligente e pacato di fare del pop italiano in chiave rock, anche se proprio per questo presumibilmente ostico per la grande massa schiava delle sonorità facili ed elementari propinate da Mtv. Da segnalare la traccia numero 4, “Confondimi”, davvero un bel brano che si segnala altamente sopra la media di quanto proposto quotidianamente dai mass media italiani, radio in testa.
In ogni caso un lavoro onesto, leggermente svalutato da qualche pezzo non propriamente all’altezza, che merita un’ampia sufficienza e che potrebbe trovare degli estimatori tra gli amanti di questo genere, certo probabilmente poco amato dai lettori di questo portale.
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