L’Australia non è solo Abba ed AC/DC, questo è certo. La florida scena estrema della terra dei canguri ha spesso generato ottime band quali Destroyer 666, Bestial Warlust e Abominator, vere proprie macchine da guerra votate all’altare del death/grind più feroce ed intransigente. Come dimenticare quindi i capostipiti Sadistik Execution, presenti sulle scene sin dal lontano ’86 con “The Magus”, e fautori di alcune fra le live performance più oltraggiose ed irriverenti mai portate su un palco (chi ha avuto modo di vedere il folle quartetto all’opera sa bene cosa io intenda). La band di Rok, autore oltretutto di diversi dischi solisti assolutamente esilaranti, dedica il nuovo album al motto che da sempre li contraddistingui: “Fukk!”; sin dalle prime note risulta chiaro come il combo non abbia assolutamente optato per alcun tipo di cambiamento nella propria matrice sonora: puro death/grind contaminato da alcune influenze hardcore, un sound selvaggio e brutale che funge da fedele manifesto dell’attitudine del gruppo. Dodici tracce di spietato chaos sonoro, rese oltremodo spigolose e grevi da una produzione che certamente non rappresenta lo stato dell’arte nel campo, ma che risulta decisamente appropriata per completare il deviato mosaico sonoro proposto dalla formazione australiana. Certamente la maggior parte di coloro che ascolteranno “Fukk” non potranno che limitarsi a considerarlo puro rumore stampato e commercializzato, ma chi saprà entrare nel vortice di follia dei Sadistik Exekution potrebbe rischiare di non tornarne mai più. Un prodotto per pochi a cui, per scrupolo di coscienza, sono costretto a dare un voto basso ma che consiglio caldamente a tutti coloro che siano alla ricerca di una band che non si limiti a millantare un atteggiamento fintamente oltraggioso ma che creda veramente in quello che propone.
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