Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2003
Durata:37 min.
Etichetta:Brutal Symphony

Tracklist

  1. BURNING VISION
  2. DARKSIDE POSSESS ME
  3. MINDS AGAINST THE NATURE
  4. FALLING INTO A SAD MADNESS
  5. SEA OF PRESAGE
  6. A SAND SKY
  7. THE LAST PRAYER
  8. EVIL AND PASSION

Line up

  • Aldo Giammusso: vocals
  • Calogero Piscopo: guitars
  • Pietro Di Bilio: bass
  • Alessandro Sanfilippo: drums

Voto medio utenti

Tre anni dopo il debutto discografico per Videoradio intitolato “The Frozen Memories”, ecco tornare i siciliani Dark Secret con il nuovo lavoro “Evil and Passion” per una nuova etichetta discografica, la Brutal Symphony Prod., che ci chiarifica immediatamente il genere proposto dalla band, ovviamente incentrato su un death metal a metà strada tra la scuola statunitense, causata da un amore viscerale per i Death, e quella scandinava grazie al senso di melodia ed alle soluzioni tipicamente svedesi. Passando repentinamente ad illustrare gli episodi positivi di questo lavoro, non possiamo non lodare la voce di Aldo Giammusso, ottimamente sceso nella parte di growler potente ma comprensibile e rabbioso, mentre è purtroppo deprecabile il livello della produzione del disco, gravato da una registrazione decisamente impastata e ferma qualitativamente agli anni ’80 italiani, in cui i suoni sono totalmente impastati e privi di compressione e potenza; sicuramente una produzione perlomeno decente avrebbe reso maggiore giustizia ai brani contenuti in “Evil and Passion”, comunque suonati in maniera soddisfacente e di per sé validi e variegati (fin troppo). Infatti a volte si ha l’impressione che le canzoni siano costituite da pezzi forzatamente legati tra loro in maniera poco armonica ed infatti sono i brani più semplici e lineari, come l’opener “Burning Vision”, ad essere fra quelli meglio riusciti e più convincenti. Per un ulteriore passo avanti i Dark Secret dovrebbero cercare di amalgamare meglio il loro processo creativo, tipo gli Illogicist, oppure limitare il loro amore per il songwriting affascinante ma difficilissimo di Chuck Schuldiner e rifugiarsi in un più redditizio death metal classico, magari con spunti melodici, sicuramente meno impegnativo a livello compositivo. In ogni caso un plauso alla band che comunque riesce a fornire un prodotto ben oltre la sufficienza e non privo di spunti molto interessanti. Assolutamente da rivedere la produzione, vero tallone d’Achille di “Evil and Passion”, ed il booklet di fattura amatoriale e con le scritte quasi illeggibili.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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