Questa compilation ha un titolo che farebbe quasi pensare ad un insieme di brani proposti da band hip-hop, ma in realtà il suo contenuto non ha proprio nulla a che fare con tale stile musicale... Si tratta infatti di una lunga carrellata di gruppi underground italiani che propongono i generi più disparati, dal rock all'hardcore passando per il death e il grind. Tra l'altro c'è da segnalare che non sarà possibile trovarla nei negozi, visto che è destinata ai soli "addetti ai lavori", e cioè a magazine, radio e etichette varie. In apertura troviamo i Kardia con "Nero", brano molto piacevole che propone un rock melodico e sognante ma allo stesso tempo piuttosto energico, mentre con i successivi Valery Larbaud c'è uno spostamento verso sonorità che ricordano molto l'italian new wave degli anni ottanta, periodo nel quale le produzioni di gruppi come Litfiba e Diaframma rappresentavano la punta di diamante della scena alternative del nostro paese. Seguono i Nahui con "Human being", pezzo con il quale si passa a suoni molto più delicati e rarefatti dei precedenti (ma sì, chiamiamoli pure post-rock), mentre subito dopo arrivano i Void Generator, che presentano un brano molto vicino a quel "new rock" che tanto sembra andare di moda in questo periodo. La quinta traccia è ad opera dei Madlena, band che (neanche a farlo apposta) propone un sound simile a certe cose dei....Verdena (e forse non è proprio un caso che i due nomi facciano rima!!), la successiva invece è "Controentu" di Raffaello Simeoni, una bella ballata acoustic-folk che rappresenta uno dei momenti migliori di questo sampler. Si prosegue con i Nonzeta e il loro alternative metal influenzato dal grunge, seguiti dagli schizzatissimi Skyriders, autori di un brano assolutamente bizzarro che unisce le sfuriate grind al nu metal. La nona traccia del cd è quella degli Embrace, interessante band dedita ad un post-hardcore molto potente e gradevole all'ascolto, che in questo caso va a dar forma ad un brano ottimamente strutturato che colpisce subito nel segno. A seguire troviamo l'HC contaminato degli Otx-2 (con un brano in lingua italiana), il death-core dei Ciaff e un pezzo piuttosto particolare ad opera dei Crawler, le cui sonorità sembrano derivare da un incrocio tra Morbid Angel e Rage Against The Machine. Con i Be At Pains si rimane nel campo del metal estremo, mentre "2 months through the hell" dei Kismet ci riporta verso un heavy sound più tradizionale. I successivi Deforge presentano invece "Immortality", brano in puro stile swedish death che si attesta su discreti livelli e fa un po' da apripista alla parte finale del cd, che ci propone altre quattro death metal band: gli Eviscerate e i Killing Creed (stilisticamente più vicini ai Deforge) ed infine i Sudden Death e gli Undertakers (dediti invece al brutal/grind). Una bella compilation insomma, resa interessante sia dalla grande varietà dei gruppi presenti che dal livello qualitativo delle singole tracce, quasi sempre molto buono e talvolta addirittura eccellente.
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