Il nome George Bellas potrà essere sconosciuto alla stragrande maggioranza degli appassionati, ma questo esperto guitar-hero non è sicuramente il primo arrivato: le numerose collaborazioni con UFO, John West, Ring of Fire e Magellan (solo per citare le più prestigiose) hanno fatto di George uno degli artisti più apprezzati della scena Metal, ed è con grande curiosità che mi sono avvicinato al suo nuovo disco solista. “Venomous Fingers” è George Bellas al 100%: ogni parte di chitarra, tastiera e basso è stata suonata da George, che si è anche occupato della (discreta) produzione del disco. Purtroppo questa scelta a lungo andare si riflette sulla qualità generale dell'album, in cui solo la chitarra recita un ruolo di primo piano, mentre gli altri strumenti (drum machine in primis) si limitano a svolgere il loro onesto compitino. Nelle quindici track del disco Bellas dimostra una eccellente tecnica strumentale e una discreta versatilità: le composizioni spaziano da track tipicamente neo-classiche (“Shedding Skin”, “The Son”, “Symphonia I” e “Symphonia II”, “Run For Cover”, “Adrenalin Rush”), in cui Bellas ripercorre fedelmente le orme di Malmsteen, a pezzi in cui emerge maggiormente il suo notevole gusto per la melodia (“Lightspeed”, “Journey to the Stars”, “One Last Wish”, “Above and Beyond”), a vere e proprie creazioni di musica classica (“Forever”), ad episodi incentrati sulla sperimentazione sonora (“Timewarp”, “Mayhem” o “Unearthed”). Il risultato finale è generalmente buono, forse a tratti ripetitivo, ma certamente mai banale o troppo ostico. Per questo motivo “Venomous Fingers” è apprezzabile da qualsiasi genere di ascoltatore, ma consigliato in particolar modo solo ai fanatici delle sei corde.
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