Quando penso ad una one-man band, la prima idea che si affaccia nella mia mente è sicuramente quella di un black metal registrato in modo grezzo e dozzinale, nel classico stile DIY che ha imperato per tutti gli anni '90. Mai e poi mai mi verrebbe da pensare ad una registrazione cristallina, condita da tecnica tutt'altro che raffazzonata e da un songwriting quasi sempre vario ed interessante. Se la recensione si fermasse alle buone intenzioni che Christopher Georges, mastermind degli Eostenem, ha provato a dimostrarci, il voto potrebbe addirittura essere notevole. Il nostro musicista tenta di mescolare black, death e dark con un pizzico di elettronica, cercando di passare da una corrente all'altra senza mostrare alcuno stacco, rendendo l'ascolto il più fluido possibile. Da questo punto di vista l'obiettivo può dirsi aggiunto: passare dal death metal più tecnico ad accelerazioni in stile black metal, a parti più atmosferiche e riflessive senza mostrare sbavature non è cosa da tutti. Fortunatamente Christopher, rispetto ai due demo precedenti, ha anche deciso di abbandonare la drum machine a favore di un batterista in carne ed ossa, che si comporta tra l'altro molto bene accompagnando Georges nelle scorribande tra i diversi generi sopra citati. Anche l'approccio vocale del nostro è di tutto rispetto: tra scream, growl e voci pulite con echi di Seattle non si può dire certo di annoiarsi. Tuttavia la musica del progetto Eostenem non graffia, non cattura, non esalta. Come sempre in questi casi, è difficile descrivere cosa in realtà non vada nella musica, ma la sensazione di fondo che ho raccolto durante l'ascolto mi ha guidato verso la conclusione che "I Scream You Suffer They Die" (titolone) è sì un buon lavoro, ma che allo stesso tempo manca qualcosa che gli permetta di staccarsi dalla sufficienza ed ambire ad una votazione più elevata. Sarà forse che le composizioni più intricate richiedono sempre maggiore tempo per essere assimilate... perciò non metto in dubbio che qualcuno potrà anche dargli un'ascoltatina e trovarle interessanti. Non è stato il mio caso.
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